Quarta di copertina
A 150 anni dalla presa di Roma e dalla conclusione del processo di unificazione del paese, ci troviamo in pieno shock sanitario, sociale ed economico per effetto della pandemia da Covid-19. Nella prospettiva di una probabile rivoluzione antropologica dei comportamenti, occorre interrogarsi su Roma e sul suo possibile futuro. La diffusione capillare delle tecnologie digitali e l’adozione consapevole di modalità di lavoro smart appaiono ineludibili, così come indifferibile è il controllo responsabile dell’ecosistema per assicurare lo sviluppo sostenibile ed equilibrato della città. I prossimi anni saranno sempre meno caratterizzati dalle nuove edificazioni e sempre più connotati dalla trasformazione dell’esistente: riuso e riconversione, riqualificazione e rigenerazione, garantiranno un ampio ventaglio di opportunità progettuali al servizio di una strategia complessa e articolata.
Back cover
150 years after the conquest of Rome and the end of the country’s unification process, we are in full health, social and economic shock as a result of the Covid 19 pandemic. In view of a probable anthropological revolution of the behaviors, questions about Rome and its possible future are required. The widespread diffusion of digital technologies and conscious adoption of smart working methods appears unavoidable, as well as the responsible control of the ecosystem for a soustenable and balanced development of the city. The next few years will be less and less characterized by new buildings and increasingly chracterized by the transformation of the existing: reuse and reconversion, redevelopment and regeneration, will guarantee a wide range of design opportunities a the service of a complex and articulated strategy.
A 150 anni dalla presa di Roma e dalla conclusione del processo di unificazione del paese, ci troviamo in pieno shock sanitario, sociale ed economico per effetto della pandemia da Covid-19. Nella prospettiva di una probabile rivoluzione antropologica dei comportamenti, occorre interrogarsi su Roma e sul suo possibile futuro. La diffusione capillare delle tecnologie digitali e l’adozione consapevole di modalità di lavoro smart appaiono ineludibili, così come indifferibile è il controllo responsabile dell’ecosistema per assicurare lo sviluppo sostenibile ed equilibrato della città. I prossimi anni saranno sempre meno caratterizzati dalle nuove edificazioni e sempre più connotati dalla trasformazione dell’esistente: riuso e riconversione, riqualificazione e rigenerazione, garantiranno un ampio ventaglio di opportunità progettuali al servizio di una strategia complessa e articolata.
Back cover
150 years after the conquest of Rome and the end of the country’s unification process, we are in full health, social and economic shock as a result of the Covid 19 pandemic. In view of a probable anthropological revolution of the behaviors, questions about Rome and its possible future are required. The widespread diffusion of digital technologies and conscious adoption of smart working methods appears unavoidable, as well as the responsible control of the ecosystem for a soustenable and balanced development of the city. The next few years will be less and less characterized by new buildings and increasingly chracterized by the transformation of the existing: reuse and reconversion, redevelopment and regeneration, will guarantee a wide range of design opportunities a the service of a complex and articulated strategy.
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Editoriale / Editorial
4 Alessandra Muntoni, Parole chiave contro la politica del disfacimento urbano / Keywords against the policy of urban disintegration
Tema monografico / Monographic Theme
12 ROMA: UN POSSIBILE FUTURO / ROME: A POSSIBLE FUTURE a cura di / edited by Maurizio Petrangeli
Contributi / Contributions
28 Giovanni Caudo, Roma prossima: un luogo per venire a disputare della luna / “Roma prossima” – a place to come and argue about the moon
40 Orazio Carpenzano, La sfida di Roma,. Ricerche, problemi e prospettive / The challenge of Rome. Researches, problems and perspectives
54 Piero Ostilio Rossi, Strategie di intervento per il quartiere Flaminio / Intervention strategies for the “Flaminio” neighbourhood
74 Mario Panizza, Progetti e realizzazioni sull’asse ostiense: l’Università Roma Tre, i Mercati Generali e la Fabbrica del Gas / Designs and construction on the “ostiense” axis: Roma Tre University, the “Mercati Generali” and “Fabbrica del Gas”
84 Maurizio Petrangeli, Incerti destini: Tor di Valle e lo stadio della AS Roma / Uncertain destinies: Tor di Valle and the AS Roma Stadium
98 Gabriele De Giorgi, Roma-mare / Rome-Sea
110 Alfonso Giancotti, Cronache da un territorio in attesa: il settore sud-orientale / Chronicles of a territory in standby: the southeastern sector
RUBRICHE / COLUMNS
territori digitali / digital
124 Rosalba Belibani, Roma città smart? / Rome, a smart city?
132 Roberta Lucente, Dame di ferro per Roma / Iron ladies for Rome
140 Valerio Palmieri, San Lorenzo, isola dei lenti cambiamenti / San Lorenzo: an island by low changes
148 Guendalina Salimei, Anna Riciputo, Periferie extra-ordinarie, strategie per avviare una rigenerazione dell’abitare / Extra-ordinary outskirts, strategies to undertake housing regenerative action
Catastrofi / Disasters otherwhere
160 Nicoletta Trasi, Roma e i rifiuti, progettare nuovi paesaggi / Rome and waste, designing new landscapes
Colofon / Colophon
168
Editoriale / Editorial
4 Alessandra Muntoni, Parole chiave contro la politica del disfacimento urbano / Keywords against the policy of urban disintegration
Tema monografico / Monographic Theme
12 ROMA: UN POSSIBILE FUTURO / ROME: A POSSIBLE FUTURE a cura di / edited by Maurizio Petrangeli
Contributi / Contributions
28 Giovanni Caudo, Roma prossima: un luogo per venire a disputare della luna / “Roma prossima” – a place to come and argue about the moon
40 Orazio Carpenzano, La sfida di Roma,. Ricerche, problemi e prospettive / The challenge of Rome. Researches, problems and perspectives
54 Piero Ostilio Rossi, Strategie di intervento per il quartiere Flaminio / Intervention strategies for the “Flaminio” neighbourhood
74 Mario Panizza, Progetti e realizzazioni sull’asse ostiense: l’Università Roma Tre, i Mercati Generali e la Fabbrica del Gas / Designs and construction on the “ostiense” axis: Roma Tre University, the “Mercati Generali” and “Fabbrica del Gas”
84 Maurizio Petrangeli, Incerti destini: Tor di Valle e lo stadio della AS Roma / Uncertain destinies: Tor di Valle and the AS Roma Stadium
98 Gabriele De Giorgi, Roma-mare / Rome-Sea
110 Alfonso Giancotti, Cronache da un territorio in attesa: il settore sud-orientale / Chronicles of a territory in standby: the southeastern sector
RUBRICHE / COLUMNS
territori digitali / digital
124 Rosalba Belibani, Roma città smart? / Rome, a smart city?
132 Roberta Lucente, Dame di ferro per Roma / Iron ladies for Rome
140 Valerio Palmieri, San Lorenzo, isola dei lenti cambiamenti / San Lorenzo: an island by low changes
148 Guendalina Salimei, Anna Riciputo, Periferie extra-ordinarie, strategie per avviare una rigenerazione dell’abitare / Extra-ordinary outskirts, strategies to undertake housing regenerative action
Catastrofi / Disasters otherwhere
160 Nicoletta Trasi, Roma e i rifiuti, progettare nuovi paesaggi / Rome and waste, designing new landscapes
Colofon / Colophon
168
Abstract:
PAROLE CHIAVE CONTRO LA POLITICA DEL DISFACIMENTO URBANO
di Alessandra Muntoni
L’editoriale ricorda la storia millenaria di Roma – città fondata, distrutta, ricostruita, ampliata, sino all’incuria e al non intervento attuale. L’elenco delle questioni più gravi si accompagna a qualche indizio che anticipa un futuro possibile: al degrado quotidiano e progressivo dovuto all’assenza di “cura” di ogni parte e di ogni aspetto della città, si contrappone la resistenza della cultura romana con le attività delle sue istituzioni. Nel campo dell’architettura, dei piani urbanistici, della geografia del territorio, è indifferibile l’esigenza di un piano per Roma, di un’idea per il centro, per le aree direzionali, per la rigenerazione delle periferie; e ancora, la cura continua del verde dai parchi ai filari alberati, dai prati alle aiole e alle fontane, fino alle attrezzature viarie, tranviarie, metropolitane. Il numero della rivista propone un itinerario in questo territorio difficile e pericoloso, ma formidabilmente coinvolto nella politica e nella bio-politica, nell’architettura e nella bio-architettura, nel territorio e nel bio-territorio. Tre parole vengono scelte per descrivere e accompagnare questo viaggio – modus, volvo, memoria – presentate nel complesso dei loro significati, sfumature e declinazioni.
PAROLE CHIAVE CONTRO LA POLITICA DEL DISFACIMENTO URBANO
di Alessandra Muntoni
L’editoriale ricorda la storia millenaria di Roma – città fondata, distrutta, ricostruita, ampliata, sino all’incuria e al non intervento attuale. L’elenco delle questioni più gravi si accompagna a qualche indizio che anticipa un futuro possibile: al degrado quotidiano e progressivo dovuto all’assenza di “cura” di ogni parte e di ogni aspetto della città, si contrappone la resistenza della cultura romana con le attività delle sue istituzioni. Nel campo dell’architettura, dei piani urbanistici, della geografia del territorio, è indifferibile l’esigenza di un piano per Roma, di un’idea per il centro, per le aree direzionali, per la rigenerazione delle periferie; e ancora, la cura continua del verde dai parchi ai filari alberati, dai prati alle aiole e alle fontane, fino alle attrezzature viarie, tranviarie, metropolitane. Il numero della rivista propone un itinerario in questo territorio difficile e pericoloso, ma formidabilmente coinvolto nella politica e nella bio-politica, nell’architettura e nella bio-architettura, nel territorio e nel bio-territorio. Tre parole vengono scelte per descrivere e accompagnare questo viaggio – modus, volvo, memoria – presentate nel complesso dei loro significati, sfumature e declinazioni.
Abstract:
KEYWORDS AGAINST THE POLICY OF URBAN DISINTEGRATION
by Alessandra Muntoni
The editorial recalls the millenary history of Rome – a city founded, destroyed, rebuilt, enlarged, to the point of neglect and current non-intervention. The list of the most serious issues is accompanied by some clues that anticipate a possible future: the daily and progressive degradation due to the absence of “care” of every part and every aspect of the city, contrasts the resistance of Roman culture with the activities of its institutions. In the field of architecture, urban plans, the geography of the territory, the need for a plan for Rome, an idea for the center, for the business areas, for the regeneration of the suburbs, cannot be deferred; and again, the continuous care of the green from parks to tree-lined rows, from lawns to flowerbeds and fountains, to road equipment, tramways, subways. The issue of the magazine proposes an itinerary in this difficult and dangerous territory, but formidably involved in politics and bio-politics, architecture and bio-architecture, in the territory and in the bio-territory. Three words are chosen to describe and accompany this journey – modus, volvo, memoria – presented in their entirety of their meanings, nuances and declinations.
KEYWORDS AGAINST THE POLICY OF URBAN DISINTEGRATION
by Alessandra Muntoni
The editorial recalls the millenary history of Rome – a city founded, destroyed, rebuilt, enlarged, to the point of neglect and current non-intervention. The list of the most serious issues is accompanied by some clues that anticipate a possible future: the daily and progressive degradation due to the absence of “care” of every part and every aspect of the city, contrasts the resistance of Roman culture with the activities of its institutions. In the field of architecture, urban plans, the geography of the territory, the need for a plan for Rome, an idea for the center, for the business areas, for the regeneration of the suburbs, cannot be deferred; and again, the continuous care of the green from parks to tree-lined rows, from lawns to flowerbeds and fountains, to road equipment, tramways, subways. The issue of the magazine proposes an itinerary in this difficult and dangerous territory, but formidably involved in politics and bio-politics, architecture and bio-architecture, in the territory and in the bio-territory. Three words are chosen to describe and accompany this journey – modus, volvo, memoria – presented in their entirety of their meanings, nuances and declinations.
Abstract:
ROMA: UN POSSIBILE FUTURO
di Maurizio Petrangeli
La prima parte dell’articolo illustra le modificazioni e i cambiamenti che, al volgere del secolo, hanno indotto a ripensare le strutture urbane, i tessuti consolidati e le architetture esistenti secondo politiche di rigenerazione, di riqualificazione e di riuso del costruito: Londra, Bilbao, Amburgo e Copenaghen ne costituiscono alcuni tra gli esempi più significativi. Successivamente si analizzano le trasformazioni che stanno modificando il volto di alcune città italiane – Torino e Milano ma, anche, Salerno e Matera – e, all’opposto, le tante occasioni mancate da Roma. Vengono delineate una serie di opportunità progettuali – sviluppate nella sezione della rivista dedicata allo stato di fatto – che costituiscono un primo, possibile futuro.
ROMA: UN POSSIBILE FUTURO
di Maurizio Petrangeli
La prima parte dell’articolo illustra le modificazioni e i cambiamenti che, al volgere del secolo, hanno indotto a ripensare le strutture urbane, i tessuti consolidati e le architetture esistenti secondo politiche di rigenerazione, di riqualificazione e di riuso del costruito: Londra, Bilbao, Amburgo e Copenaghen ne costituiscono alcuni tra gli esempi più significativi. Successivamente si analizzano le trasformazioni che stanno modificando il volto di alcune città italiane – Torino e Milano ma, anche, Salerno e Matera – e, all’opposto, le tante occasioni mancate da Roma. Vengono delineate una serie di opportunità progettuali – sviluppate nella sezione della rivista dedicata allo stato di fatto – che costituiscono un primo, possibile futuro.
Abstract:
ROME: A POSSIBLE FUTURE
by Maurizio Petrangeli
The first part of the article illustrates the modifications and changes that, at the turn of the century, led to rethink the urban structures, the consolidated fabrics and the existing architectures according to policies of regeneration, redevelopment and reuse of buildings: London, Bilbao, Hamburg and Copenhagen are some of the most significant examples. Then we analyze the transformations that are changing the face of some Italian cities – Turin and Milan but, also, Salerno and Matera – and, on the contrary, the many missed opportunities from Rome. A series of project opportunities are outlined – developed in the section of the magazine dedicated to the present state – which constitute a first, possible future.
ROME: A POSSIBLE FUTURE
by Maurizio Petrangeli
The first part of the article illustrates the modifications and changes that, at the turn of the century, led to rethink the urban structures, the consolidated fabrics and the existing architectures according to policies of regeneration, redevelopment and reuse of buildings: London, Bilbao, Hamburg and Copenhagen are some of the most significant examples. Then we analyze the transformations that are changing the face of some Italian cities – Turin and Milan but, also, Salerno and Matera – and, on the contrary, the many missed opportunities from Rome. A series of project opportunities are outlined – developed in the section of the magazine dedicated to the present state – which constitute a first, possible future.
Abstract:
ROMA PROSSIMA: UN LUOGO PER VENIRE A DISPUTARE DELLA LUNA
di Giovanni Caudo
Cambiare è indispensabile: non aver affrontato la crisi della città che condiziona lo sviluppo e che ha portato alla progressiva contrazione della sua base economica accrescendo le diseguaglianze, è stato esiziale. È il momento di guardare in faccia i cambiamenti intervenuti e di andare alle ragioni strutturali che riguardano il ruolo e il senso della città. In che modo Roma può ridare senso al suo essere Capitale? L’articolo individua alcune linee di azione che corrispondono a modi diversi di guardare la città: Roma Agricola, con l’agricoltura che si integra con le attività urbane; Roma Amministrativa, che ripensa il disegno complessivo della città amministrativa; Roma Cultura, che propone un progetto contemporaneo per l’antico; Quarta Roma che ristabilisce il legame tra la condizione periferica di chi ci vive e il progetto rinnovato di una Capitale. La dimensione territoriale è riassunta in Roma e il Centro Italia e nel decentramento e nella forma della Città-territorio.
ROMA PROSSIMA: UN LUOGO PER VENIRE A DISPUTARE DELLA LUNA
di Giovanni Caudo
Cambiare è indispensabile: non aver affrontato la crisi della città che condiziona lo sviluppo e che ha portato alla progressiva contrazione della sua base economica accrescendo le diseguaglianze, è stato esiziale. È il momento di guardare in faccia i cambiamenti intervenuti e di andare alle ragioni strutturali che riguardano il ruolo e il senso della città. In che modo Roma può ridare senso al suo essere Capitale? L’articolo individua alcune linee di azione che corrispondono a modi diversi di guardare la città: Roma Agricola, con l’agricoltura che si integra con le attività urbane; Roma Amministrativa, che ripensa il disegno complessivo della città amministrativa; Roma Cultura, che propone un progetto contemporaneo per l’antico; Quarta Roma che ristabilisce il legame tra la condizione periferica di chi ci vive e il progetto rinnovato di una Capitale. La dimensione territoriale è riassunta in Roma e il Centro Italia e nel decentramento e nella forma della Città-territorio.
Abstract:
THE NEXT ROMA: A PLACE FOR COMING TO ARGUING OVER THE MOON
by Giovanni Caudo
Change is essential: not having faced the crisis in the city that conditions development and which has led to the progressive contraction of its economic base by increasing inequalities, was fatal. It is time to look at the changes that have occurred and to go to the structural reasons concerning the role and meaning of the city. How can Rome give meaning to its being a capital? The article identifies some lines of action that correspond to different ways of looking at the city: Agricultural Rome, with agriculture that is integrated with urban activities; Administrative Rome, which rethinks the overall design of the administrative city; Culture Rome, which proposes a contemporary project for the ancient; Fourth Rome that re-establishes the link between the peripheral condition of those who live there and the renewed project of a capital. The territorial dimension is summarized in Rome and Central Italy and in the decentralization and form of the City-territory.
THE NEXT ROMA: A PLACE FOR COMING TO ARGUING OVER THE MOON
by Giovanni Caudo
Change is essential: not having faced the crisis in the city that conditions development and which has led to the progressive contraction of its economic base by increasing inequalities, was fatal. It is time to look at the changes that have occurred and to go to the structural reasons concerning the role and meaning of the city. How can Rome give meaning to its being a capital? The article identifies some lines of action that correspond to different ways of looking at the city: Agricultural Rome, with agriculture that is integrated with urban activities; Administrative Rome, which rethinks the overall design of the administrative city; Culture Rome, which proposes a contemporary project for the ancient; Fourth Rome that re-establishes the link between the peripheral condition of those who live there and the renewed project of a capital. The territorial dimension is summarized in Rome and Central Italy and in the decentralization and form of the City-territory.
Abstract:
LA SFIDA DI ROMA. RICERCHE, PROBLEMI E PROSPETTIVE
di Orazio Carprenzano
Può una città come Roma astenersi dall’elaborare una propria visione futura e dall’individuare gli obiettivi della sua trasformazione, aprendo un confronto serio e decisivo con i suoi territori, la sua storia e le sue identità? Cosa potrebbe concorrere a definire una grande strategia d’azione da parte dell’Architettura per la Città Eterna? Il saggio risponde a questi interrogativi ripercorrendo il lavoro svolto dall’autore e da altri sulla geografia della città, sul suo corpo architettonico e sulla sua cultura materiale e immateriale. In particolare viene evidenziato il tema delle infrastrutture ecologiche e dell’agricoltura urbana, oltre all’enorme questione che coinvolge la storia e il patrimonio della città. Il compito che si pone oggi è di far progredire la capacità dell’architettura e delle scienze urbane di porsi come interlocutori importanti e autorevoli verso le nuove trasformazioni, tornando a essere credibili e necessarie per proporre, con successo, una grande visione strategica che conduca dalla città compatta alla città paesaggio.
LA SFIDA DI ROMA. RICERCHE, PROBLEMI E PROSPETTIVE
di Orazio Carprenzano
Può una città come Roma astenersi dall’elaborare una propria visione futura e dall’individuare gli obiettivi della sua trasformazione, aprendo un confronto serio e decisivo con i suoi territori, la sua storia e le sue identità? Cosa potrebbe concorrere a definire una grande strategia d’azione da parte dell’Architettura per la Città Eterna? Il saggio risponde a questi interrogativi ripercorrendo il lavoro svolto dall’autore e da altri sulla geografia della città, sul suo corpo architettonico e sulla sua cultura materiale e immateriale. In particolare viene evidenziato il tema delle infrastrutture ecologiche e dell’agricoltura urbana, oltre all’enorme questione che coinvolge la storia e il patrimonio della città. Il compito che si pone oggi è di far progredire la capacità dell’architettura e delle scienze urbane di porsi come interlocutori importanti e autorevoli verso le nuove trasformazioni, tornando a essere credibili e necessarie per proporre, con successo, una grande visione strategica che conduca dalla città compatta alla città paesaggio.
Abstract:
THE CHALLENGE OF ROME. RESEARCH, PROBLEMS AND PERSPECTIVES
di Orazio Carpenzano
Can a city like Rome refrain from developing its own future vision and identifying the objectives of its transformation, opening a serious and decisive confrontation with its territories, its history and its identities? What could contribute to defining a great action strategy on the part of Architecture for the Eternal City? The essay answers these questions by retracing the work done by the author and others on the geography of the city, its architectural body and its material and immaterial culture. In particular, the theme of ecological infrastructures and urban agriculture is highlighted, in addition to the huge issue involving the history and heritage of the city. The task that arises today is to advance the capacity of architecture and urban sciences to act as important and authoritative interlocutors towards new transformations, returning to be credible and necessary to successfully propose a great strategic vision that leads from compact city to city landscape.
THE CHALLENGE OF ROME. RESEARCH, PROBLEMS AND PERSPECTIVES
di Orazio Carpenzano
Can a city like Rome refrain from developing its own future vision and identifying the objectives of its transformation, opening a serious and decisive confrontation with its territories, its history and its identities? What could contribute to defining a great action strategy on the part of Architecture for the Eternal City? The essay answers these questions by retracing the work done by the author and others on the geography of the city, its architectural body and its material and immaterial culture. In particular, the theme of ecological infrastructures and urban agriculture is highlighted, in addition to the huge issue involving the history and heritage of the city. The task that arises today is to advance the capacity of architecture and urban sciences to act as important and authoritative interlocutors towards new transformations, returning to be credible and necessary to successfully propose a great strategic vision that leads from compact city to city landscape.
Abstract:
STRATEGIE D’INTERVENTO PER IL QUARTIERE FLAMINIO
di Piero Ostilio Rossi
La ricerca riflette, volutamente, su un numero limitato di strategie mirate che fanno riferimento a specifici caratteri del quartiere e sviluppa tre temi principali di analisi: il sistema degli spazi aperti con una particolare attenzione alla loro configurazione e ai paesaggi urbani che determinano; il sistema dei margini che definisce in maniera molto precisa l’area di studio attraverso comparti ambientali e unità di paesaggio di notevole interesse; il sistema dei flussi della mobilità con una specifica attenzione per il trasporto pubblico su ferro e/o su bus elettrici e sulla mobilità dolce (percorsi pedonali, ciclabili, impianti di risalita). Vengono illustrate tre proposte progettuali di riqualificazione e di valorizzazione del Flaminio: la “Passeggiata Flaminia” e le attrezzature olimpiche di Nervi, lungo l’asse via Flaminia-viale Tiziano; l’asse di via Guido Reni, tra Villa Glori e Monte Mario; la “Città del Fiume”, tra Ponte Risorgimento e Ponte Flaminio. Ne risulta un quadro d’insieme che costituisce una convincente proposta di riqualificazione e sviluppo per questo brano di città.
STRATEGIE D’INTERVENTO PER IL QUARTIERE FLAMINIO
di Piero Ostilio Rossi
La ricerca riflette, volutamente, su un numero limitato di strategie mirate che fanno riferimento a specifici caratteri del quartiere e sviluppa tre temi principali di analisi: il sistema degli spazi aperti con una particolare attenzione alla loro configurazione e ai paesaggi urbani che determinano; il sistema dei margini che definisce in maniera molto precisa l’area di studio attraverso comparti ambientali e unità di paesaggio di notevole interesse; il sistema dei flussi della mobilità con una specifica attenzione per il trasporto pubblico su ferro e/o su bus elettrici e sulla mobilità dolce (percorsi pedonali, ciclabili, impianti di risalita). Vengono illustrate tre proposte progettuali di riqualificazione e di valorizzazione del Flaminio: la “Passeggiata Flaminia” e le attrezzature olimpiche di Nervi, lungo l’asse via Flaminia-viale Tiziano; l’asse di via Guido Reni, tra Villa Glori e Monte Mario; la “Città del Fiume”, tra Ponte Risorgimento e Ponte Flaminio. Ne risulta un quadro d’insieme che costituisce una convincente proposta di riqualificazione e sviluppo per questo brano di città.
Abstract:
INTERVENTION STRATEGIES FOR THE “FLAMINIO” NEIGHBOURHOOD
by Piero Ostilio Rossi
The research deliberately reflects on a limited number of targeted strategies that refer to specific characteristics of the neighborhood and develops three main themes of analysis: the system of open spaces with particular attention to their configuration and the urban landscapes they determine; the system of margins that defines the study area in a very precise way through environmental compartments and landscape units of considerable interest; the system of mobility flows with a specific focus on public transport on rail and / or electric buses and on soft mobility (pedestrian paths, cycle paths, ski lifts). Three project proposals for the redevelopment and enhancement of the Flaminio are illustrated: the “Passeggiata Flaminia” and the Olympic facilities by Nervi, along the Via Flaminia-Viale Tiziano axis; the axis of via Guido Reni, between Villa Glori and Monte Mario; the “City of the River”, between Ponte Risorgimento and Ponte Flaminio. The result is an overall picture that constitutes a convincing redevelopment and development proposal for this part of the city.
INTERVENTION STRATEGIES FOR THE “FLAMINIO” NEIGHBOURHOOD
by Piero Ostilio Rossi
The research deliberately reflects on a limited number of targeted strategies that refer to specific characteristics of the neighborhood and develops three main themes of analysis: the system of open spaces with particular attention to their configuration and the urban landscapes they determine; the system of margins that defines the study area in a very precise way through environmental compartments and landscape units of considerable interest; the system of mobility flows with a specific focus on public transport on rail and / or electric buses and on soft mobility (pedestrian paths, cycle paths, ski lifts). Three project proposals for the redevelopment and enhancement of the Flaminio are illustrated: the “Passeggiata Flaminia” and the Olympic facilities by Nervi, along the Via Flaminia-Viale Tiziano axis; the axis of via Guido Reni, between Villa Glori and Monte Mario; the “City of the River”, between Ponte Risorgimento and Ponte Flaminio. The result is an overall picture that constitutes a convincing redevelopment and development proposal for this part of the city.
Abstract:
PROGETTI E REALIZZAZIONI SULL’ASSE OSTIENSE: L’UNIVERSITÀ ROMA TRE, I MERCATI GENERALI E LA FABBRICA DEL GAS
di Mario Panizza
Gli edifici industriali concentrati lungo l’Ostiense costituiscono un patrimonio edilizio di rilevante interesse: poco percepiti e a lungo trascurati, rappresentano una risorsa immobiliare ancora oggi piuttosto inutilizzata. Il riuso prevalente, quasi sempre sottoposto a vincoli tipologici e di rispetto artistico e ambientale, ha finora riguardato la trasformazione in impianti museali, in sedi universitarie, in centri commerciali o in luoghi per lo spettacolo. All’interno di questo quadro di trasformazioni, l’asse dell’Ostiense impone la definizione di un delicato programma di interventi. Le difficoltà risiedono nella messa a punto di un progetto che riesca a coordinare realtà eterogenee, ma, soprattutto, che non sia sopraffatto dall’indeterminatezza temporale che investe tutte le trasformazioni romane. Vengono presentati gli interventi dell’Università di Roma Tre: il Rettorato con la Direzione generale, le Segreterie studenti e le aule del DAMS; i Mercati Generali, la Fabbrica del Gas.
PROGETTI E REALIZZAZIONI SULL’ASSE OSTIENSE: L’UNIVERSITÀ ROMA TRE, I MERCATI GENERALI E LA FABBRICA DEL GAS
di Mario Panizza
Gli edifici industriali concentrati lungo l’Ostiense costituiscono un patrimonio edilizio di rilevante interesse: poco percepiti e a lungo trascurati, rappresentano una risorsa immobiliare ancora oggi piuttosto inutilizzata. Il riuso prevalente, quasi sempre sottoposto a vincoli tipologici e di rispetto artistico e ambientale, ha finora riguardato la trasformazione in impianti museali, in sedi universitarie, in centri commerciali o in luoghi per lo spettacolo. All’interno di questo quadro di trasformazioni, l’asse dell’Ostiense impone la definizione di un delicato programma di interventi. Le difficoltà risiedono nella messa a punto di un progetto che riesca a coordinare realtà eterogenee, ma, soprattutto, che non sia sopraffatto dall’indeterminatezza temporale che investe tutte le trasformazioni romane. Vengono presentati gli interventi dell’Università di Roma Tre: il Rettorato con la Direzione generale, le Segreterie studenti e le aule del DAMS; i Mercati Generali, la Fabbrica del Gas.
Abstract:
DESIGNS AND CONSTRUCTIONS ON THE OSTIENSE AXIS: ROMA TRE UNIVERSITY, THE MERCATI GENERALI AND FABRICA DEL GAS
by Mario Panizza
The industrial buildings concentrated along the Ostiense constitute a building heritage of significant interest: little perceived and neglected for a long time, they represent a real estate resource that is still quite unused today. The prevalent reuse, almost always subject to typological constraints and artistic and environmental respect, has so far involved the transformation into museums, universities, shopping centers or places for entertainment. Within this framework of transformations, the Ostiense axis requires the definition of a delicate program of interventions. The difficulties lie in the development of a project that is able to coordinate heterogeneous realities, but, above all, that is not overwhelmed by the temporal indeterminacy that affects all Roman transformations. The interventions of the University of Roma Tre are presented: the Rectorate with the General Management, the Student Secretariats and the classrooms of DAMS; the General Markets, the Gas Factory.
DESIGNS AND CONSTRUCTIONS ON THE OSTIENSE AXIS: ROMA TRE UNIVERSITY, THE MERCATI GENERALI AND FABRICA DEL GAS
by Mario Panizza
The industrial buildings concentrated along the Ostiense constitute a building heritage of significant interest: little perceived and neglected for a long time, they represent a real estate resource that is still quite unused today. The prevalent reuse, almost always subject to typological constraints and artistic and environmental respect, has so far involved the transformation into museums, universities, shopping centers or places for entertainment. Within this framework of transformations, the Ostiense axis requires the definition of a delicate program of interventions. The difficulties lie in the development of a project that is able to coordinate heterogeneous realities, but, above all, that is not overwhelmed by the temporal indeterminacy that affects all Roman transformations. The interventions of the University of Roma Tre are presented: the Rectorate with the General Management, the Student Secretariats and the classrooms of DAMS; the General Markets, the Gas Factory.
Abstract:
INCERTI DESTINI: TOR DI VALLE E LO STADIO DELLA ROMA
di Maurizio Petrangeli
L’articolo individua la storia, lo sviluppo e le prospettive dell’area di Tor di Valle: zona di frontiera ai margini dell’abitato, luogo disconnesso dai tessuti a margine, ambito suburbano interessato da flussi veicolari che lo lambiscono ma non lo attraversano, è oggi strettamente legata alla possibile realizzazione dello Stadio della Roma. Vengono presentati i progetti che si sono susseguiti nel tempo: dalla prima proposta, sicuramente molto ambiziosa, elaborata dallo Studio Libeskind e da Dan Meis, sino all’ultima deludente versione dove, riducendo gli interventi, si sono smarrite quelle idee di riqualificazione e di rigenerazione urbana che avrebbero dato forma a un diverso brano della città. La vicenda architettonica si intreccia con le contorsioni di un complicato iter ammnistrativo, ancora ben lungi dall’essere concluso.
INCERTI DESTINI: TOR DI VALLE E LO STADIO DELLA ROMA
di Maurizio Petrangeli
L’articolo individua la storia, lo sviluppo e le prospettive dell’area di Tor di Valle: zona di frontiera ai margini dell’abitato, luogo disconnesso dai tessuti a margine, ambito suburbano interessato da flussi veicolari che lo lambiscono ma non lo attraversano, è oggi strettamente legata alla possibile realizzazione dello Stadio della Roma. Vengono presentati i progetti che si sono susseguiti nel tempo: dalla prima proposta, sicuramente molto ambiziosa, elaborata dallo Studio Libeskind e da Dan Meis, sino all’ultima deludente versione dove, riducendo gli interventi, si sono smarrite quelle idee di riqualificazione e di rigenerazione urbana che avrebbero dato forma a un diverso brano della città. La vicenda architettonica si intreccia con le contorsioni di un complicato iter ammnistrativo, ancora ben lungi dall’essere concluso.
Abstract:
UNCERTAIN DESTINIES: TOR DI VALLE AND THE ROMA STADIUM
by Maurizio Petrangeli
The article identifies the history, development and perspectives of the Tor di Valle area: a border zone on the edge of the town, a place disconnected from the surrounding fabrics, a suburban area affected by vehicular flows that lap it but do not cross it, is now closely linked to the possible construction of the Roma Stadium. The projects that have followed one another over time are presented: from the first proposal, certainly very ambitious, developed by Libeskind Office and Dan Meis, to the latest disappointing version where, by reducing the interventions, those ideas of redevelopment and regeneration have been lost. urban that would have given shape to a different piece of the city. The architectural story is intertwined with the contortions of a complicated administrative process, still far from being concluded.
UNCERTAIN DESTINIES: TOR DI VALLE AND THE ROMA STADIUM
by Maurizio Petrangeli
The article identifies the history, development and perspectives of the Tor di Valle area: a border zone on the edge of the town, a place disconnected from the surrounding fabrics, a suburban area affected by vehicular flows that lap it but do not cross it, is now closely linked to the possible construction of the Roma Stadium. The projects that have followed one another over time are presented: from the first proposal, certainly very ambitious, developed by Libeskind Office and Dan Meis, to the latest disappointing version where, by reducing the interventions, those ideas of redevelopment and regeneration have been lost. urban that would have given shape to a different piece of the city. The architectural story is intertwined with the contortions of a complicated administrative process, still far from being concluded.
Abstract:
ROMA-MARE
di Gabriele De Giorgi
Roma-mare si configura come uno dei più importanti ambiti di Roma contemporanea per effetto di tre “condizioni”: appartiene alla storia delle rigenerazioni e delle trasformazioni della città; è uno dei paesaggi romani più complessi caratterizzato dalla presenza del Tevere; è dotato di infrastrutture e di insediamenti che necessitano di interventi migliorativi. L’articolo analizza queste tre “condizioni” per individuare alcune strategie progettuali in un pattern di nuova concezione: l’alta densità e la valorizzazione del Parco Tevere sud sono le chiavi programmatiche di un nuovo disegno che propone grandi “paesaggi” policentrici imperniati sui nodi di scambio. Vengono privilegiate ecologicamente le maglie delle infrastrutture ferroviarie piuttosto che quelle automobilistiche e lo sviluppo in altezza, in modo da liberare il suolo da ingombri edilizi. Ne emerge un nuovo parco geografico di Roma ricco di storia, di tracce archeologiche, di stratificazioni paesaggistiche, di nuova edilizia.
ROMA-MARE
di Gabriele De Giorgi
Roma-mare si configura come uno dei più importanti ambiti di Roma contemporanea per effetto di tre “condizioni”: appartiene alla storia delle rigenerazioni e delle trasformazioni della città; è uno dei paesaggi romani più complessi caratterizzato dalla presenza del Tevere; è dotato di infrastrutture e di insediamenti che necessitano di interventi migliorativi. L’articolo analizza queste tre “condizioni” per individuare alcune strategie progettuali in un pattern di nuova concezione: l’alta densità e la valorizzazione del Parco Tevere sud sono le chiavi programmatiche di un nuovo disegno che propone grandi “paesaggi” policentrici imperniati sui nodi di scambio. Vengono privilegiate ecologicamente le maglie delle infrastrutture ferroviarie piuttosto che quelle automobilistiche e lo sviluppo in altezza, in modo da liberare il suolo da ingombri edilizi. Ne emerge un nuovo parco geografico di Roma ricco di storia, di tracce archeologiche, di stratificazioni paesaggistiche, di nuova edilizia.
Abstract:
ROME-SEA
by Gabriele De Giorgi
Rome-Sea is configured as one of the most important areas of contemporary Rome due to three “conditions”: it belongs to the history of the city’s regeneration and transformation; it is one of the most complex Roman landscapes characterized by the presence of the Tiber; it is equipped with infrastructures and settlements that need improvement interventions. The article analyzes these three “conditions” to identify some design strategies in a newly conceived pattern: the high density and enhancement of the South Tiber Park are the programmatic keys of a new design that proposes large polycentric “landscapes” hinged on nodes exchange. The meshes of the railway infrastructures rather than the automotive ones and the development in height are favored ecologically, in order to free the ground from building obstacles. The result is a new geographical park of Rome rich in history, archaeological traces, landscape stratifications, new buildings.
ROME-SEA
by Gabriele De Giorgi
Rome-Sea is configured as one of the most important areas of contemporary Rome due to three “conditions”: it belongs to the history of the city’s regeneration and transformation; it is one of the most complex Roman landscapes characterized by the presence of the Tiber; it is equipped with infrastructures and settlements that need improvement interventions. The article analyzes these three “conditions” to identify some design strategies in a newly conceived pattern: the high density and enhancement of the South Tiber Park are the programmatic keys of a new design that proposes large polycentric “landscapes” hinged on nodes exchange. The meshes of the railway infrastructures rather than the automotive ones and the development in height are favored ecologically, in order to free the ground from building obstacles. The result is a new geographical park of Rome rich in history, archaeological traces, landscape stratifications, new buildings.
Abstract:
CRONACHE DA UN TERRITORIO IN ATTESA: IL SETTORE SUD-ORIENTALE
di Alfonso Giancotti
La palese sensazione di “sospensione” e di “attesa” che pervade l’atmosfera del luogo, è il denominatore comune, il fattore che concorre a determinare l’immagine di questo territorio di confine della città di Roma. Il testo propone alcuni possibili criteri di lettura e d’interpretazione che possono costituire valide suggestioni per una futura azione di mutamento della condizione dei luoghi presi in esame. La parte maggiormente rappresentativa di questo grande comparto “periurbano” può essere identificata nella porzione di settore attraversata dalla Diramazione Roma Sud – il tratto di strada tra l’uscita del casello autostradale e il grande raccordo anulare – che separa i due quartieri della Romanina e di Tor Vergata: vengono analizzati il quartiere della Romanina e il campus universitario di Roma Tor Vergata, per finire con il vulnus delle Vele di Santiago Calatrava.
CRONACHE DA UN TERRITORIO IN ATTESA: IL SETTORE SUD-ORIENTALE
di Alfonso Giancotti
La palese sensazione di “sospensione” e di “attesa” che pervade l’atmosfera del luogo, è il denominatore comune, il fattore che concorre a determinare l’immagine di questo territorio di confine della città di Roma. Il testo propone alcuni possibili criteri di lettura e d’interpretazione che possono costituire valide suggestioni per una futura azione di mutamento della condizione dei luoghi presi in esame. La parte maggiormente rappresentativa di questo grande comparto “periurbano” può essere identificata nella porzione di settore attraversata dalla Diramazione Roma Sud – il tratto di strada tra l’uscita del casello autostradale e il grande raccordo anulare – che separa i due quartieri della Romanina e di Tor Vergata: vengono analizzati il quartiere della Romanina e il campus universitario di Roma Tor Vergata, per finire con il vulnus delle Vele di Santiago Calatrava.
Abstract:
CHRONICLES OF A TERRITORY ON STANDBY: SOUTHEASTERN SECTOR
by Alfonso Giancotti
Chronicles of a territory on standby: Southeastern sector The obvious feeling of “suspension” and “waiting” that pervades the atmosphere of the place is the common denominator, the factor that contributes to determining the image of this border area of the city of Rome. The text proposes some possible criteria for reading and interpretation that can constitute valid suggestions for a future action to change the condition of the places under consideration. The most representative part of this large “periurban” sector can be identified in the portion of the sector crossed by the Roma Sud branch – the stretch of road between the motorway exit and the ring road – which separates the two districts of Romanina and Tor Vergata: the Romanina district and the university campus of Rome Tor Vergata are analyzed, ending with Santiago Calatrava’s vulnus of the Vele.
CHRONICLES OF A TERRITORY ON STANDBY: SOUTHEASTERN SECTOR
by Alfonso Giancotti
Chronicles of a territory on standby: Southeastern sector The obvious feeling of “suspension” and “waiting” that pervades the atmosphere of the place is the common denominator, the factor that contributes to determining the image of this border area of the city of Rome. The text proposes some possible criteria for reading and interpretation that can constitute valid suggestions for a future action to change the condition of the places under consideration. The most representative part of this large “periurban” sector can be identified in the portion of the sector crossed by the Roma Sud branch – the stretch of road between the motorway exit and the ring road – which separates the two districts of Romanina and Tor Vergata: the Romanina district and the university campus of Rome Tor Vergata are analyzed, ending with Santiago Calatrava’s vulnus of the Vele.
Abstract:
SAN LORENZO, ISOLA DEI LENTI CAMBIAMENTI
di Valerio Palmieri
Lo sviluppo del quartiere di San Lorenzo è stato storicamente condizionato dalla presenza di nodi infrastrutturali che lo hanno isolato dal contesto. Le sue trasformazioni lente e parziali sono consistite nella riconversione di una piccola parte del patrimonio edilizio, degradatosi anche a causa delle distruzioni belliche. Tra le architetture più significative vengono illustrate l’Istituto di Neuropsichiatria infantile, il Centro dati della Sapienza e il Centro “Marco Polo”, sempre della Sapienza. Tuttavia, nonostante questi interventi, appare sempre più necessaria l’organica rigenerazione del Quartiere, attraverso un piano che metta al centro la ridefinizione dello spazio pubblico.
SAN LORENZO, ISOLA DEI LENTI CAMBIAMENTI
di Valerio Palmieri
Lo sviluppo del quartiere di San Lorenzo è stato storicamente condizionato dalla presenza di nodi infrastrutturali che lo hanno isolato dal contesto. Le sue trasformazioni lente e parziali sono consistite nella riconversione di una piccola parte del patrimonio edilizio, degradatosi anche a causa delle distruzioni belliche. Tra le architetture più significative vengono illustrate l’Istituto di Neuropsichiatria infantile, il Centro dati della Sapienza e il Centro “Marco Polo”, sempre della Sapienza. Tuttavia, nonostante questi interventi, appare sempre più necessaria l’organica rigenerazione del Quartiere, attraverso un piano che metta al centro la ridefinizione dello spazio pubblico.
Abstract:
SAN LORENZO: AN ISLAND BY SLOW CHANGES
by Valerio Palmieri
The development of the San Lorenzo district has historically been conditioned by the presence of infrastructural nodes that have isolated it from the context. Its slow and partial transformations consisted in the reconversion of a small part of the building heritage, which had also deteriorated due to war destruction. Among the most significant architectures, the Institute of Child Neuropsychiatry, the Sapienza Data Center and the “Marco Polo” Center, also from Sapienza, are illustrated. However, despite these interventions, the organic regeneration of the district appears increasingly necessary, through a plan that focuses on the redefinition of public space.
SAN LORENZO: AN ISLAND BY SLOW CHANGES
by Valerio Palmieri
The development of the San Lorenzo district has historically been conditioned by the presence of infrastructural nodes that have isolated it from the context. Its slow and partial transformations consisted in the reconversion of a small part of the building heritage, which had also deteriorated due to war destruction. Among the most significant architectures, the Institute of Child Neuropsychiatry, the Sapienza Data Center and the “Marco Polo” Center, also from Sapienza, are illustrated. However, despite these interventions, the organic regeneration of the district appears increasingly necessary, through a plan that focuses on the redefinition of public space.
Abstract:
ROMA E I RIFIUTI: PROGETTARE NUOVI PAESAGGI
di Nicoletta Trasi
La prima parte dell’articolo affronta lo stato delle ricerche sulla gestione dei rifiuti in Italia ed in particolare della crisi rifiuti a Roma; mentre nella seconda parte l’articolo punta ad una soluzione “architettonica” del problema attraverso la realizzazione di 4 termovalorizzatori, e a tal proposito espone progetti ‘virtuosi’ realizzati in alcune città europee. L’articolo vuole sottolineare un aspetto importante: i rifiuti fanno parte del paesaggio e della qualità urbana, incidendo direttamente sullo spazio pubblico. In questo senso fanno parte dell’ambito operativo del progetto di paesaggio e di architettura.
ROMA E I RIFIUTI: PROGETTARE NUOVI PAESAGGI
di Nicoletta Trasi
La prima parte dell’articolo affronta lo stato delle ricerche sulla gestione dei rifiuti in Italia ed in particolare della crisi rifiuti a Roma; mentre nella seconda parte l’articolo punta ad una soluzione “architettonica” del problema attraverso la realizzazione di 4 termovalorizzatori, e a tal proposito espone progetti ‘virtuosi’ realizzati in alcune città europee. L’articolo vuole sottolineare un aspetto importante: i rifiuti fanno parte del paesaggio e della qualità urbana, incidendo direttamente sullo spazio pubblico. In questo senso fanno parte dell’ambito operativo del progetto di paesaggio e di architettura.
Abstract:
ROME AND WASTE: DESIGNING NEW LANDSCAPES
by Nicoletta Trasi
The first part of the article deals with the state of research on waste management in Italy and in particular on the waste crisis in Rome; while in the second part, the article aims at an “architectural” solution to the problem by creating 4 waste-to-energy plants, and in this regard it exposes ‘virtuous’ projects carried out in some European cities. The article aims to highlight an important aspect: waste is part of the landscape and urban quality, directly affecting the public space. In this sense, they are part of the operational scope of the landscape and architecture project.
ROME AND WASTE: DESIGNING NEW LANDSCAPES
by Nicoletta Trasi
The first part of the article deals with the state of research on waste management in Italy and in particular on the waste crisis in Rome; while in the second part, the article aims at an “architectural” solution to the problem by creating 4 waste-to-energy plants, and in this regard it exposes ‘virtuous’ projects carried out in some European cities. The article aims to highlight an important aspect: waste is part of the landscape and urban quality, directly affecting the public space. In this sense, they are part of the operational scope of the landscape and architecture project.
Abstract:
ROMA CITTA’ SMART
di Rosalba Belibani
La consapevolezza collettiva dei problemi che riguardano la natura sociale ed economica, il governo, la mobilità e l’ambiente hanno reso necessario ripensare alle città, luoghi sensibili per eccellenza, in termini di Smart Cities. La caratteristica principale della Smart City è, infatti, quella di saper sfruttare le proprie risorse in modo intelligente, efficiente ed efficace al fine di diventare autosufficiente sia dal punto di vista energetico sia da quello economico. La Smart City è definita attraverso sei specifiche aree di intervento: Economy, Governance, Environment, Mobility, Living e People. In Italia, la classifica ICity Rank 2019 pone Milano al primo posto, seguita da Firenze e Bologna. Roma non sorprendentemente è 15esima. Raggiunge il risultato migliore, uno scontato settimo posto, nella qualità sociale, dove i 22 indicatori misurano servizi sociali, istruzione, turismo, attività culturali e vivibilità. Cattive le altre prestazioni nella tutela ambientale (23esimo posto) e nella mobilità sostenibile (22esimo posto), dove si nota la carenza di investimenti periodici e di servizi nella rete infrastrutturale da parte dell’amministrazione. Al modello Roma, del resto, sono difficilmente applicabili i criteri di molte altre città proprio per la sua specificità, per la sua struttura, per le sue caratteristiche, per la sua storia.
ROMA CITTA’ SMART
di Rosalba Belibani
La consapevolezza collettiva dei problemi che riguardano la natura sociale ed economica, il governo, la mobilità e l’ambiente hanno reso necessario ripensare alle città, luoghi sensibili per eccellenza, in termini di Smart Cities. La caratteristica principale della Smart City è, infatti, quella di saper sfruttare le proprie risorse in modo intelligente, efficiente ed efficace al fine di diventare autosufficiente sia dal punto di vista energetico sia da quello economico. La Smart City è definita attraverso sei specifiche aree di intervento: Economy, Governance, Environment, Mobility, Living e People. In Italia, la classifica ICity Rank 2019 pone Milano al primo posto, seguita da Firenze e Bologna. Roma non sorprendentemente è 15esima. Raggiunge il risultato migliore, uno scontato settimo posto, nella qualità sociale, dove i 22 indicatori misurano servizi sociali, istruzione, turismo, attività culturali e vivibilità. Cattive le altre prestazioni nella tutela ambientale (23esimo posto) e nella mobilità sostenibile (22esimo posto), dove si nota la carenza di investimenti periodici e di servizi nella rete infrastrutturale da parte dell’amministrazione. Al modello Roma, del resto, sono difficilmente applicabili i criteri di molte altre città proprio per la sua specificità, per la sua struttura, per le sue caratteristiche, per la sua storia.
Abstract:
ROME, A SMART CITY?
by Rosalba Belibani
The collective awareness of the issues pertaining to matters of a social and economic nature, governance, mobility and the environment made it necessary to rethink the cities, places of unequalled sensitivity, as Smart Cities. Indeed, the main feature of a Smart City is the ability to exploit its own resources in a smart, efficient and effective way in order to become self-sufficient in both energy and economic terms. Economy, Governance, Environment, Mobility, Living and People are the six specific areas of intervention that define a Smart City. In Italy, the I-City Rank 2019 ranking puts Milan in first place, followed by Florence and Bologna. Rome is not surprisingly 15th. It achieves the best result, a foregone seventh place, in social quality, where the 22 indicators measure social services, education, tourism, cultural activities and livability. The other performances, in environmental protection (23rd place) and sustainable mobility (22nd place), were bad where there is a lack of periodic investment and services in the infrastructure network by the administration. Moreover, the criteria of many other cities are difficult to apply to the Rome model precisely because of its specificity, its structure, its characteristics, its history.
ROME, A SMART CITY?
by Rosalba Belibani
The collective awareness of the issues pertaining to matters of a social and economic nature, governance, mobility and the environment made it necessary to rethink the cities, places of unequalled sensitivity, as Smart Cities. Indeed, the main feature of a Smart City is the ability to exploit its own resources in a smart, efficient and effective way in order to become self-sufficient in both energy and economic terms. Economy, Governance, Environment, Mobility, Living and People are the six specific areas of intervention that define a Smart City. In Italy, the I-City Rank 2019 ranking puts Milan in first place, followed by Florence and Bologna. Rome is not surprisingly 15th. It achieves the best result, a foregone seventh place, in social quality, where the 22 indicators measure social services, education, tourism, cultural activities and livability. The other performances, in environmental protection (23rd place) and sustainable mobility (22nd place), were bad where there is a lack of periodic investment and services in the infrastructure network by the administration. Moreover, the criteria of many other cities are difficult to apply to the Rome model precisely because of its specificity, its structure, its characteristics, its history.
Abstract:
DAME DI FERRO PER ROMA
di Roberta Lucente
La sede della BNL – BNP Parisbas è una delle nuove “dame di ferro” di Roma, città tradizionalmente poco incline alle architetture in acciaio. Insieme alla stazione Tiburtina e alla Città del Sole essa celebra, anche alla scala urbana, la sostenibilità delle costruzioni metalliche, guardando a un orizzonte di innovazione ormai necessario e inducendo a riflettere sulle ricadute linguistiche che ciò determina.
DAME DI FERRO PER ROMA
di Roberta Lucente
La sede della BNL – BNP Parisbas è una delle nuove “dame di ferro” di Roma, città tradizionalmente poco incline alle architetture in acciaio. Insieme alla stazione Tiburtina e alla Città del Sole essa celebra, anche alla scala urbana, la sostenibilità delle costruzioni metalliche, guardando a un orizzonte di innovazione ormai necessario e inducendo a riflettere sulle ricadute linguistiche che ciò determina.
Abstract:
IRON LADIES FOR ROME
by Roberta Lucente
The BNL-BNP Parisbas Group headquarters is one of the new “iron ladies” of Rome, a city traditionally impervious to steel architectures. Along with the Tiburtina Station and the “Città del Sole” Complex, it celebrates, even at the urban scale, the sustainability of metal constructions in a way that embraces a now necessary perspective of innovation and encourages a meditation on the linguistic implications of such approach.
IRON LADIES FOR ROME
by Roberta Lucente
The BNL-BNP Parisbas Group headquarters is one of the new “iron ladies” of Rome, a city traditionally impervious to steel architectures. Along with the Tiburtina Station and the “Città del Sole” Complex, it celebrates, even at the urban scale, the sustainability of metal constructions in a way that embraces a now necessary perspective of innovation and encourages a meditation on the linguistic implications of such approach.
Abstract:
PERIFERIE EXTRA-ORDINARIE
di Guendalina Salimei, Anna Riciputo
Per definizione, le periferie sono aree di frontiera, confini sensibili capaci di vivere e di interpretare in chiave nuova le tensioni tra interno ed esterno, tra città e campagna, tra costruito e infrastrutture. In simili paesaggi ibridi,l’identità da ricercare non risiede nella purezza dei segni e delle forme ma nella capacità di captare e coniugare le differenze; in alcuni casi di instaurare sintonie e in altri di accettare, progettare, esaltare le dissonanze. Il tessuto dei margini è slabbrato, cesellato da spazi vuoti poco conosciuti, indefiniti, non progettati, spesso degradati, che costituiscono ampie occasioni di riflessione e di ricerca per nuove strategie operative capaci di superare il principio di esclusione tramite la loro conversione in nuove centralità in grado di riqualificare e potenziare intere porzioni di città. Tutte le azioni di rinnovamento e rivalutazione hanno il compito di introdurre semi di energia: la periferia offre l’opportunità di divenire un laboratorio di sperimentazione per la città nel suo insieme di reti e strutture, di uomini e ambiente, uniti nella ricerca di un futuro comune e condiviso.
PERIFERIE EXTRA-ORDINARIE
di Guendalina Salimei, Anna Riciputo
Per definizione, le periferie sono aree di frontiera, confini sensibili capaci di vivere e di interpretare in chiave nuova le tensioni tra interno ed esterno, tra città e campagna, tra costruito e infrastrutture. In simili paesaggi ibridi,l’identità da ricercare non risiede nella purezza dei segni e delle forme ma nella capacità di captare e coniugare le differenze; in alcuni casi di instaurare sintonie e in altri di accettare, progettare, esaltare le dissonanze. Il tessuto dei margini è slabbrato, cesellato da spazi vuoti poco conosciuti, indefiniti, non progettati, spesso degradati, che costituiscono ampie occasioni di riflessione e di ricerca per nuove strategie operative capaci di superare il principio di esclusione tramite la loro conversione in nuove centralità in grado di riqualificare e potenziare intere porzioni di città. Tutte le azioni di rinnovamento e rivalutazione hanno il compito di introdurre semi di energia: la periferia offre l’opportunità di divenire un laboratorio di sperimentazione per la città nel suo insieme di reti e strutture, di uomini e ambiente, uniti nella ricerca di un futuro comune e condiviso.
Abstract:
Extra-ordinary outskirts
by Guendalina Salimei, Anna Riciputo
By definition, outskirts are sensitive border areas capable of living and interpreting in a new key the tensions between city and countryside, built and infrastructure, consolitaded patterns and possibilities. In such hybrid landscapes, the identity to be sought does not lie in the purity of signs and forms but in the ability to capture and combine differences; in some cases to establish harmony and in others to accept, plan, enhance the dissonances. The fabric of the margins is jagged, chiseled by little-known, indefinite, unplanned, often degraded empty spaces, which constitute ample opportunities for reflection and research for new operational strategies capable of overcoming the principle of exclusion through their conversion into new centralities to redevelop and upgrade entire portions of the city. All the renewal and revaluation actions have the task of introducing seeds of energy: the suburb offers the opportunity to become an experimentation laboratory for the city as a whole of networks and structures, of people and the environment, united in the search for a future common and shared.
Extra-ordinary outskirts
by Guendalina Salimei, Anna Riciputo
By definition, outskirts are sensitive border areas capable of living and interpreting in a new key the tensions between city and countryside, built and infrastructure, consolitaded patterns and possibilities. In such hybrid landscapes, the identity to be sought does not lie in the purity of signs and forms but in the ability to capture and combine differences; in some cases to establish harmony and in others to accept, plan, enhance the dissonances. The fabric of the margins is jagged, chiseled by little-known, indefinite, unplanned, often degraded empty spaces, which constitute ample opportunities for reflection and research for new operational strategies capable of overcoming the principle of exclusion through their conversion into new centralities to redevelop and upgrade entire portions of the city. All the renewal and revaluation actions have the task of introducing seeds of energy: the suburb offers the opportunity to become an experimentation laboratory for the city as a whole of networks and structures, of people and the environment, united in the search for a future common and shared.