Quarta di copertina
La dimensione geografica, insita nello sviluppo della città contemporanea, è un inedito scenario dell’indagine architettonica che ne implementa potenzialità e dispositivi estetici. Si approda così a un nuovo capitolo: quello dell’architettura-paesaggio. Proprio il paesaggio è il referente in grado di trasformare reciprocamente ontologie e linguaggi dell’architettura. Nella parte monografica di questo numero di Metamorfosi, curata da Gabriele De Giorgi, s’indagano i principi di tale nuovo corso e se ne illustrano alcuni esiti nell’intervallo di tempo dal 2000 al 2015, secondo una chiave di lettura di evoluzione non solo della Terza Avanguardia del Novecento, ma anche (come è nello spirito della contemporaneità) delle esperienze del passato di analoga ispirazione linguistica.
Back Cover
The development of the contemporary city implies a geographical dimension that translates into a new scenario for architectural survey and increases its potential and aesthetical devices. This is the beginning of a new chapter: the chapter of architecture-landscape. Landscape itself is the reference that can mutually transform the ontologies and languages of architecture. The monographic section of this Metamorfosi issue, curated by Gabriele De Giorgi, explores the principles of this new course and illustrates some results pertaining to the 2000-2015 period based on a key of evolutionary reading not only of the twentieth century Third Avant-Garde but also (in the spirit of contemporaneity) of past experiences of similar linguistic inspiration.
La dimensione geografica, insita nello sviluppo della città contemporanea, è un inedito scenario dell’indagine architettonica che ne implementa potenzialità e dispositivi estetici. Si approda così a un nuovo capitolo: quello dell’architettura-paesaggio. Proprio il paesaggio è il referente in grado di trasformare reciprocamente ontologie e linguaggi dell’architettura. Nella parte monografica di questo numero di Metamorfosi, curata da Gabriele De Giorgi, s’indagano i principi di tale nuovo corso e se ne illustrano alcuni esiti nell’intervallo di tempo dal 2000 al 2015, secondo una chiave di lettura di evoluzione non solo della Terza Avanguardia del Novecento, ma anche (come è nello spirito della contemporaneità) delle esperienze del passato di analoga ispirazione linguistica.
Back Cover
The development of the contemporary city implies a geographical dimension that translates into a new scenario for architectural survey and increases its potential and aesthetical devices. This is the beginning of a new chapter: the chapter of architecture-landscape. Landscape itself is the reference that can mutually transform the ontologies and languages of architecture. The monographic section of this Metamorfosi issue, curated by Gabriele De Giorgi, explores the principles of this new course and illustrates some results pertaining to the 2000-2015 period based on a key of evolutionary reading not only of the twentieth century Third Avant-Garde but also (in the spirit of contemporaneity) of past experiences of similar linguistic inspiration.
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Editoriale / Editorial
3 Marcello Pazzaglini, Arte e architettura / Art and Architecture
Tema monografico / Monographic Theme
3 ARCHITETTURA-PAESAGGIO / 3 ARCHITECTURE-LANDSCAPE13 a cura di / edited by Gabriele De Giorgi
RUBRICHE / COLUMNS
Territori digitali / Digital
61 Rosalba Belibani, Presentazione / Introduction
66 Rosalba Belibani, L’IBM Historical Building Information Modeling e il BIM / The IBM Historical Building Information Modeling and the BIM
Soglie urbane / Limen
69 Guendalina Salimei, Presentazione / Introduction
72 Guendalina Salimei, Yokoiama International Port Terminal
Intersezioni linguistiche / Languages’ intersections
77 Roberta Lucente, Presentazione / Introduction
80 Roberta Lucente, RCR arquitectes Espai Barberi, Olot, Girona, 2004-2008
Catastrofi / Disasters otherwere
83 Nicoletta Trasi, Presentazione / Introduction
86 Maria Luigia Micalella, Strategie di ricostruzione dopo una catastrofe naturale: New Orleans e l’architettura “Resiliente” / Strategies of Reconstruction in the Aftermath of natural Disaster: New Orleans and the “resilient” Architecture
Trasformazioni / Transformations
91 Maurizio Petrangeli, Presentazione / Introduction
91 Maurizio Petrangeli, Modalità 4_R: Highbury di Londra / 4- Approch: Highbury, London
Architettura e dintorni / Overlooking Architecture
100 a cura di / edited by Maria Rita Intrieri
Editoriale / Editorial
3 Marcello Pazzaglini, Arte e architettura / Art and Architecture
Tema monografico / Monographic Theme
3 ARCHITETTURA-PAESAGGIO / 3 ARCHITECTURE-LANDSCAPE13 a cura di / edited by Gabriele De Giorgi
RUBRICHE / COLUMNS
Territori digitali / Digital
61 Rosalba Belibani, Presentazione / Introduction
66 Rosalba Belibani, L’IBM Historical Building Information Modeling e il BIM / The IBM Historical Building Information Modeling and the BIM
Soglie urbane / Limen
69 Guendalina Salimei, Presentazione / Introduction
72 Guendalina Salimei, Yokoiama International Port Terminal
Intersezioni linguistiche / Languages’ intersections
77 Roberta Lucente, Presentazione / Introduction
80 Roberta Lucente, RCR arquitectes Espai Barberi, Olot, Girona, 2004-2008
Catastrofi / Disasters otherwere
83 Nicoletta Trasi, Presentazione / Introduction
86 Maria Luigia Micalella, Strategie di ricostruzione dopo una catastrofe naturale: New Orleans e l’architettura “Resiliente” / Strategies of Reconstruction in the Aftermath of natural Disaster: New Orleans and the “resilient” Architecture
Trasformazioni / Transformations
91 Maurizio Petrangeli, Presentazione / Introduction
91 Maurizio Petrangeli, Modalità 4_R: Highbury di Londra / 4- Approch: Highbury, London
Architettura e dintorni / Overlooking Architecture
100 a cura di / edited by Maria Rita Intrieri
Abstract:
ARTE E ARCHITETTURA (editoriale)
Marcello Pazzaglini
La distinzione tra arte e architettura è sottile tanto da non poter individuare due ambiti separati. Metamorfosi affronta programmaticamente questo rapporto complesso e ne analizza le molteplici connessioni. Anzitutto l’architettura è arte e tecnica allo stesso tempo. In secondo luogo, emerge la transitività tra arte, architettura e natura. La stessa nozione di spazio interno assume un ruolo di osmosi continua se la si considera a livello urbano e metropolitano. Lo spazio artificiale costruito con la luce artificiale e con materiali che invitano ad una dimensione tattile ravvicinata che trasforma la percezione tradizionale. L’arte, poi s’insinua negli spazi aperti e nei giardini e nei parchi dove nuovi apparati tecnologici trasformano gli elementi naturali del vento, dell’acqua, del calore solare in energia sostenibile. Un universo in continuo movimento che obbliga il progettista a rinnovare i propri metodi di analisi e i propri strumenti tecnici e linguistici.
ARTE E ARCHITETTURA (editoriale)
Marcello Pazzaglini
La distinzione tra arte e architettura è sottile tanto da non poter individuare due ambiti separati. Metamorfosi affronta programmaticamente questo rapporto complesso e ne analizza le molteplici connessioni. Anzitutto l’architettura è arte e tecnica allo stesso tempo. In secondo luogo, emerge la transitività tra arte, architettura e natura. La stessa nozione di spazio interno assume un ruolo di osmosi continua se la si considera a livello urbano e metropolitano. Lo spazio artificiale costruito con la luce artificiale e con materiali che invitano ad una dimensione tattile ravvicinata che trasforma la percezione tradizionale. L’arte, poi s’insinua negli spazi aperti e nei giardini e nei parchi dove nuovi apparati tecnologici trasformano gli elementi naturali del vento, dell’acqua, del calore solare in energia sostenibile. Un universo in continuo movimento che obbliga il progettista a rinnovare i propri metodi di analisi e i propri strumenti tecnici e linguistici.
Abstract:
ART AND ARCHITECTURE (editorial)
by Marcello Pazzaglini
The distinction between art and architecture is so thin that it is impossible to identify two separate areas. Metamorphosis programmatically addresses this complex relationship and analyzes its multiple connections. First, architecture is art and technology at the same time. Secondly, the transitivity between art, architecture and nature emerges. The same notion of internal space takes on a role of continuous osmosis when considered at the urban and metropolitan level. Artificial space built with artificial light and materials that invite a close tactile dimension that transforms traditional perception. Art then enters open spaces and gardens and parks where new technological devices transform the natural elements of wind, water and solar heat into sustainable energy. A universe in constant motion that forces the designer to renew his analysis methods and his technical and linguistic tools.
ART AND ARCHITECTURE (editorial)
by Marcello Pazzaglini
The distinction between art and architecture is so thin that it is impossible to identify two separate areas. Metamorphosis programmatically addresses this complex relationship and analyzes its multiple connections. First, architecture is art and technology at the same time. Secondly, the transitivity between art, architecture and nature emerges. The same notion of internal space takes on a role of continuous osmosis when considered at the urban and metropolitan level. Artificial space built with artificial light and materials that invite a close tactile dimension that transforms traditional perception. Art then enters open spaces and gardens and parks where new technological devices transform the natural elements of wind, water and solar heat into sustainable energy. A universe in constant motion that forces the designer to renew his analysis methods and his technical and linguistic tools.
Abstract:
ARCHITETTURA-PAESAGGIO 2000-2015 (tema monografico)
Gabriele De Giorgi
Gli sviluppi della Terza Avanguardia del 900.
L’architettura-paesaggio è uno dei più importanti viluppi della Terza Avanguardia del 900 che, fin dagli anni Ottanta, aveva rinnovato l’architettura grazie a una strategia di totale apertura verso tutti i campi disciplinari. Dalla filosofia aveva assimilato il pensiero di Lyotard, Derrida, Morin, Foucault; dal campo scientifico aveva condiviso l’archiviazione di ogni determinismo indagando un ambiente complesso e sorprendente; dalla sociologia aveva compreso l’importanza del fluttuare di folle multietniche e pluri-culturali nonché l’analisi antropologica della città. La Pop Art, la Situationsarchitektur e il surrealismo erano stati importanti punti di riferimento. Ora la ricerca praticava la svolta della dimensione geografica che diventa la questione più importante. Attraverso l’analisi e il confronto tra i protagonisti della scena architettonica internazionale – da Piano a Sejima, da Metamorph a MAD, da coop Himmeb[l]au ad AL_A, da ASIMPTOTE a Fuksas, da Eisenman a Skofidio+Remfro, da Gehry a Greg Lynn, da Nouvel a Herzog&De Meuron, da Morphosis a Nemesi a MRDV, da NOX a OMA, da Plasma a Ricciotti, da RUR a SAA&A, da Sanaa a Hool e Libeskind, da Tstudio a Toyo Ito, da UN Studio a West 8 fino ad Hadid, le componenti delle ricerche sul campo sono interpretate in questa chiave.
ARCHITETTURA-PAESAGGIO 2000-2015 (tema monografico)
Gabriele De Giorgi
Gli sviluppi della Terza Avanguardia del 900.
L’architettura-paesaggio è uno dei più importanti viluppi della Terza Avanguardia del 900 che, fin dagli anni Ottanta, aveva rinnovato l’architettura grazie a una strategia di totale apertura verso tutti i campi disciplinari. Dalla filosofia aveva assimilato il pensiero di Lyotard, Derrida, Morin, Foucault; dal campo scientifico aveva condiviso l’archiviazione di ogni determinismo indagando un ambiente complesso e sorprendente; dalla sociologia aveva compreso l’importanza del fluttuare di folle multietniche e pluri-culturali nonché l’analisi antropologica della città. La Pop Art, la Situationsarchitektur e il surrealismo erano stati importanti punti di riferimento. Ora la ricerca praticava la svolta della dimensione geografica che diventa la questione più importante. Attraverso l’analisi e il confronto tra i protagonisti della scena architettonica internazionale – da Piano a Sejima, da Metamorph a MAD, da coop Himmeb[l]au ad AL_A, da ASIMPTOTE a Fuksas, da Eisenman a Skofidio+Remfro, da Gehry a Greg Lynn, da Nouvel a Herzog&De Meuron, da Morphosis a Nemesi a MRDV, da NOX a OMA, da Plasma a Ricciotti, da RUR a SAA&A, da Sanaa a Hool e Libeskind, da Tstudio a Toyo Ito, da UN Studio a West 8 fino ad Hadid, le componenti delle ricerche sul campo sono interpretate in questa chiave.
Abstract:
ARCHITECTURE-LANDSCAPE 2000-2015 (monographic theme)
Gabriele De Giorgi
Development of the Third Avant-garde during the 20th century
Gabriele De Giorgi
The developments of the Third Vanguard of the 20th century.
The architecture-landscape is one of the most important vanguards of the Third Avant-garde of the 20th century which, since the 1980s, had renewed architecture thanks to a strategy of total openness to all disciplinary fields. From philosophy he had assimilated the thought of Lyotard, Derrida, Morin, Foucault; from the scientific field he had shared the archiving of all determinism investigating a complex and surprising environment; from sociology he understood the importance of fluctuating multi-ethnic and multi-cultural crowds and the anthropological analysis of the city. Pop Art, Situationsarchitektur and Surrealism had been important points of reference. Now the research practiced the turning point in the geographical dimension which becomes the most important issue. Through the analysis and comparison between the protagonists of the international architectural scene – from Piano to Sejima, from Metamorph to MAD, from Coop Himmeb[l]au to AL_A, from ASIMPTOTE to Fuksas, from Eisenman to Skofidio+Renfro, from Gehry to Lynn, from Nouvel to Herzog&De Meuron, from Morphosis to Nemesi to MRDV, from NOX to OMA, from Plasma to Ricciotti, from RUR to SAA&A, from Sanaa to Hool and Libeskind, from Tstudio to Toyo Ito, from UN Studio to West 8 up to Hadid, all the components of field research are interpreted in this key.
ARCHITECTURE-LANDSCAPE 2000-2015 (monographic theme)
Gabriele De Giorgi
Development of the Third Avant-garde during the 20th century
Gabriele De Giorgi
The developments of the Third Vanguard of the 20th century.
The architecture-landscape is one of the most important vanguards of the Third Avant-garde of the 20th century which, since the 1980s, had renewed architecture thanks to a strategy of total openness to all disciplinary fields. From philosophy he had assimilated the thought of Lyotard, Derrida, Morin, Foucault; from the scientific field he had shared the archiving of all determinism investigating a complex and surprising environment; from sociology he understood the importance of fluctuating multi-ethnic and multi-cultural crowds and the anthropological analysis of the city. Pop Art, Situationsarchitektur and Surrealism had been important points of reference. Now the research practiced the turning point in the geographical dimension which becomes the most important issue. Through the analysis and comparison between the protagonists of the international architectural scene – from Piano to Sejima, from Metamorph to MAD, from Coop Himmeb[l]au to AL_A, from ASIMPTOTE to Fuksas, from Eisenman to Skofidio+Renfro, from Gehry to Lynn, from Nouvel to Herzog&De Meuron, from Morphosis to Nemesi to MRDV, from NOX to OMA, from Plasma to Ricciotti, from RUR to SAA&A, from Sanaa to Hool and Libeskind, from Tstudio to Toyo Ito, from UN Studio to West 8 up to Hadid, all the components of field research are interpreted in this key.
Abstract:
TERRITORI DIGITALI
a cura di Rosalba Belibani
La rubrica Territori Digitali proposta in questa nuova edizione di Metamorfosi ha l’ambizione di presentare i prodotti, i temi, le novità le riflessioni emergenti attraverso dal patrimonio prodotto in architettura e per l’architettura attraverso il digitale. Il progetto può apparire temerario perché oggi tutto è tradotto in e per dal e non vi è campo di applicazione che usando i prodotti dell’information Communication Technology non abbia per qualche verso modificato in proprio DNA. In particolare, tra gli argomenti si discuterà sulle prospettive dell’uso degli algoritmi e degli strumenti digitali nel processo creativo, comunicativo e produttivo dell’architettura e dell’arte. Si indagherà anche la questione del controllo della forma e delle tecniche di realizzazione.
TERRITORI DIGITALI
a cura di Rosalba Belibani
La rubrica Territori Digitali proposta in questa nuova edizione di Metamorfosi ha l’ambizione di presentare i prodotti, i temi, le novità le riflessioni emergenti attraverso dal patrimonio prodotto in architettura e per l’architettura attraverso il digitale. Il progetto può apparire temerario perché oggi tutto è tradotto in e per dal e non vi è campo di applicazione che usando i prodotti dell’information Communication Technology non abbia per qualche verso modificato in proprio DNA. In particolare, tra gli argomenti si discuterà sulle prospettive dell’uso degli algoritmi e degli strumenti digitali nel processo creativo, comunicativo e produttivo dell’architettura e dell’arte. Si indagherà anche la questione del controllo della forma e delle tecniche di realizzazione.
Abstract:
DIGITAL
Editor Rosalba Belibani
The Digital Column proposed in this new edition of “Metamorfosi Q.d.A.” has the ambition to present the emerging products, themes, novelties, meditations proposed by digital production within and for architecture. Given how today everything is translated in and from the digital language, and how there is no field of application that, in using the products of Information Communication Technology, has not modified is own DNA in one way or another, this intention might co process of architecture and art across as exceedingly bold.
These issues particularly include the discussion of the perspectives of uses of algorithms and digital tools in the creative, communication and production and namely in the conception and control of form and construction procedures.
DIGITAL
Editor Rosalba Belibani
The Digital Column proposed in this new edition of “Metamorfosi Q.d.A.” has the ambition to present the emerging products, themes, novelties, meditations proposed by digital production within and for architecture. Given how today everything is translated in and from the digital language, and how there is no field of application that, in using the products of Information Communication Technology, has not modified is own DNA in one way or another, this intention might co process of architecture and art across as exceedingly bold.
These issues particularly include the discussion of the perspectives of uses of algorithms and digital tools in the creative, communication and production and namely in the conception and control of form and construction procedures.
Abstract:
SOGLIE URBANE
A cura di Guendalina Salimei
Il nome della rubrica deriva dal latino limen, che pur significando anche confine, frontiera, propriamente sta a indicare sta a indicare soglia e, in senso figurato, inizio, principio. La rubrica indagherà quegli spazi della città abbandonati, residuali e degradati, le aree dismesse, le zone di bordo, i margini, gli spazi Interstiziali, gli edifici e le strutture inutilizzate ovvero tutta quella rete di spazi tra le cose prodotti dalla continua stratificazione e mutazione della città e dei territori.
Il tema limen attraversa diverse scale e diverse declinazioni, da quella locale a quella territoriale, dalla micro-scala alla macro-scala, dal naturale all’artificiale, dal conscio all’inconscio, dal visibile all’invisibile, diventando così metodo di lettura e d’interpretazione, in termini sia concettuali che fisici per leggere i processi metabolici della città contemporanea e per individuare nuovi elementi per il progetto.
SOGLIE URBANE
A cura di Guendalina Salimei
Il nome della rubrica deriva dal latino limen, che pur significando anche confine, frontiera, propriamente sta a indicare sta a indicare soglia e, in senso figurato, inizio, principio. La rubrica indagherà quegli spazi della città abbandonati, residuali e degradati, le aree dismesse, le zone di bordo, i margini, gli spazi Interstiziali, gli edifici e le strutture inutilizzate ovvero tutta quella rete di spazi tra le cose prodotti dalla continua stratificazione e mutazione della città e dei territori.
Il tema limen attraversa diverse scale e diverse declinazioni, da quella locale a quella territoriale, dalla micro-scala alla macro-scala, dal naturale all’artificiale, dal conscio all’inconscio, dal visibile all’invisibile, diventando così metodo di lettura e d’interpretazione, in termini sia concettuali che fisici per leggere i processi metabolici della città contemporanea e per individuare nuovi elementi per il progetto.
Abstract:
LIMEN
Editor Guendalina Salimei
Limen, the title of this column, strictly comes from the Latin limen that, while means boundary or frontier, strictly hints at thresholds and, figuratively, at start or beginning. The focus of the column will be the city’s abandoned and degraded spaces – the residual, decommissioned, fringe areas, borders, unused buildings, complexes and infrastructures. In other words, the networks of in-betweens space s resulting from the constant layering and transformation of city and territory.
The limen theme runs through different scales and declinations, from the local to the territorial ones, from the macro-scale to the macro-scale, from natural to man-made, from conscious to unconscious, from visible to invisible.
Therefore, the places and spaces of limen, at various degree, undergo a phase of transformation as areas that, being in a temporarily exceptional status, can provide a field for phenomenological and design experimentation.
LIMEN
Editor Guendalina Salimei
Limen, the title of this column, strictly comes from the Latin limen that, while means boundary or frontier, strictly hints at thresholds and, figuratively, at start or beginning. The focus of the column will be the city’s abandoned and degraded spaces – the residual, decommissioned, fringe areas, borders, unused buildings, complexes and infrastructures. In other words, the networks of in-betweens space s resulting from the constant layering and transformation of city and territory.
The limen theme runs through different scales and declinations, from the local to the territorial ones, from the macro-scale to the macro-scale, from natural to man-made, from conscious to unconscious, from visible to invisible.
Therefore, the places and spaces of limen, at various degree, undergo a phase of transformation as areas that, being in a temporarily exceptional status, can provide a field for phenomenological and design experimentation.
Abstract:
INTERSEZIONI LINGUISTICHE
a cura di Roberta Lucente
Questa rubrica intende riflettere sulle questioni del limite dei linguaggi dell’architettura a monte e a valle di essi. La domanda se l’architettura debba oggi soltanto rassegnarsi a rendere testimonianza del presente o possa invece rivendicare la propria capacità a indicare con il proprio linguaggio i novi orizzonti possibili, può trovare risposte attendibili soltanto se si riesce a far interagire esperienze provenienti da diversi campi: artistici, tecnici, teorici, filosofici, sociologici.
Questa rubrica intende continuare a riflettere su simili “intersezioni”, ponendo la questione del limite della specificità dei linguaggi e degli strumenti di ciascuna disciplina e il tracimare dell’una nell’altra.
INTERSEZIONI LINGUISTICHE
a cura di Roberta Lucente
Questa rubrica intende riflettere sulle questioni del limite dei linguaggi dell’architettura a monte e a valle di essi. La domanda se l’architettura debba oggi soltanto rassegnarsi a rendere testimonianza del presente o possa invece rivendicare la propria capacità a indicare con il proprio linguaggio i novi orizzonti possibili, può trovare risposte attendibili soltanto se si riesce a far interagire esperienze provenienti da diversi campi: artistici, tecnici, teorici, filosofici, sociologici.
Questa rubrica intende continuare a riflettere su simili “intersezioni”, ponendo la questione del limite della specificità dei linguaggi e degli strumenti di ciascuna disciplina e il tracimare dell’una nell’altra.
Abstract:
LANGUAGES’ INTERSECTIONS
Editor Roberta Lucente
This column intends to reflect on the questions of the limit of the languages of architecture upstream and downstream of them. The question of whether architecture should today only resign itself to bear witness to the present or can instead claim its ability to indicate with its own language the new possible horizons, can find reliable answers only if it is possible to make experiences from different fields interact: artistic, technical, theoretical, philosophical, sociological.
This column intends to continue to reflect on similar “intersections”, asking the question of the limit of the specificity of the languages and tools of each discipline and the overflow of one into the other. This column intends to keep on reporting the question of the boundary of architectural language’s specificity both upstream and downstream of such intersections.
LANGUAGES’ INTERSECTIONS
Editor Roberta Lucente
This column intends to reflect on the questions of the limit of the languages of architecture upstream and downstream of them. The question of whether architecture should today only resign itself to bear witness to the present or can instead claim its ability to indicate with its own language the new possible horizons, can find reliable answers only if it is possible to make experiences from different fields interact: artistic, technical, theoretical, philosophical, sociological.
This column intends to continue to reflect on similar “intersections”, asking the question of the limit of the specificity of the languages and tools of each discipline and the overflow of one into the other. This column intends to keep on reporting the question of the boundary of architectural language’s specificity both upstream and downstream of such intersections.
Abstract:
CATASTROFI
a cura di Nicoletta Trasi
Le catastrofi dei territori, siano essi di natura sociale, o man-made, o provocati da cause naturali o ancor peggio da conflitti e guerre, pongono l’urgenza di una risposta che l’architettura deve fornire alle situazioni post-disastro, sempre più frequenti e in tutte le parti del mondo. Non è facile individuare le modalità possibili di intervento, ma è compito dell’architettura perimetrare quel campo del design preposto a far fronte alle ferite che continuamente subisce il territorio, restituendo ad esso la necessaria resilienza.
Il tema è stato già trattato dalla prima serie della rivista, nel n. 66 del 2007 dedicato ai “Paesaggi fragili”. Anche la 15.ma Biennale di Venezia, nel 2015, ha proposto una serie di questioni su questo argomento: disuguaglianza, insicurezza, rifiuti, segregazione, spreco, migrazione, calamità naturali, carenza di alloggi…Questa rubrica ospiterà, quindi, quegli architetti che hanno dedicato il loro impegno ad affrontare il problema, come Cameron Sinclair (Ted Prize e fondatore di Architecture for Humanity), Toyo Ito (Home for All dopo il disastro di Sendai), dando voce anche a tutti coloro che sono sati capaci di offrire soluzioni efficaci alle criticità del territorio.
CATASTROFI
a cura di Nicoletta Trasi
Le catastrofi dei territori, siano essi di natura sociale, o man-made, o provocati da cause naturali o ancor peggio da conflitti e guerre, pongono l’urgenza di una risposta che l’architettura deve fornire alle situazioni post-disastro, sempre più frequenti e in tutte le parti del mondo. Non è facile individuare le modalità possibili di intervento, ma è compito dell’architettura perimetrare quel campo del design preposto a far fronte alle ferite che continuamente subisce il territorio, restituendo ad esso la necessaria resilienza.
Il tema è stato già trattato dalla prima serie della rivista, nel n. 66 del 2007 dedicato ai “Paesaggi fragili”. Anche la 15.ma Biennale di Venezia, nel 2015, ha proposto una serie di questioni su questo argomento: disuguaglianza, insicurezza, rifiuti, segregazione, spreco, migrazione, calamità naturali, carenza di alloggi…Questa rubrica ospiterà, quindi, quegli architetti che hanno dedicato il loro impegno ad affrontare il problema, come Cameron Sinclair (Ted Prize e fondatore di Architecture for Humanity), Toyo Ito (Home for All dopo il disastro di Sendai), dando voce anche a tutti coloro che sono sati capaci di offrire soluzioni efficaci alle criticità del territorio.
Abstract:
DISASTERS OTHERWHERE
editor Nicoletta Trasi
The catastrophes of the territories, be they social, or man-made, or caused by natural causes or even worse by conflicts and wars, pose the urgency of an answer that architecture must provide to post-disaster situations, more and more frequent and in all parts of the world. It is not easy to identify the possible methods of intervention, but it is the task of architecture to delimit that field of design designed to deal with the wounds that the territory continually suffers, restoring to it the necessary resilience.
The theme has already been dealt with in the first series of the magazine, in n. 66 of 2007 dedicated to “Fragile landscapes”. Also, the 15th Venice Biennale, in 2015, proposed a series of questions on this topic: inequality, insecurity, waste, segregation, waste, migration, natural disasters, housing shortage … This column will therefore present those architects who dedicated their efforts to tackle the problem, such as Cameron Sinclair (Ted Prize and founder of Architecture for Humanity), Toyo Ito (Home for All after the Sendai disaster), giving voice to all those who were able to offer solutions effective to the criticalities of the territory.
DISASTERS OTHERWHERE
editor Nicoletta Trasi
The catastrophes of the territories, be they social, or man-made, or caused by natural causes or even worse by conflicts and wars, pose the urgency of an answer that architecture must provide to post-disaster situations, more and more frequent and in all parts of the world. It is not easy to identify the possible methods of intervention, but it is the task of architecture to delimit that field of design designed to deal with the wounds that the territory continually suffers, restoring to it the necessary resilience.
The theme has already been dealt with in the first series of the magazine, in n. 66 of 2007 dedicated to “Fragile landscapes”. Also, the 15th Venice Biennale, in 2015, proposed a series of questions on this topic: inequality, insecurity, waste, segregation, waste, migration, natural disasters, housing shortage … This column will therefore present those architects who dedicated their efforts to tackle the problem, such as Cameron Sinclair (Ted Prize and founder of Architecture for Humanity), Toyo Ito (Home for All after the Sendai disaster), giving voice to all those who were able to offer solutions effective to the criticalities of the territory.
Abstract:
TRASFORMAZIONI
a cura di Maurizio Petrangeli
Radicali trasformazioni stanno investendo le città e i caratteri del costruito, inducendo profondi cambiamenti nei tessuti urbani: i fenomeni migratorie e la stessa struttura della popolazione cambiano le modalità del modo di abitare ed esigono la sperimentazione di nuove tipologie residenziali. La de-localzzazione degli insediamenti rende disponibili a nuovi usi aree e manufatti di rilevante interesse strategico. La rubrica intende analizzare processi di sviluppo che seguono strade diverse. Da un lato l’espansione della città con sistemi a rete dove i nodi sono costituiti dalle nuove centralità urbane nonché la crescita del terziario e del settore finanziario accelera i processi di rinnovamento del centro storico delle città. Dall’altra la trasformazione dell’esistente per il riuso, la riconversione, la rigenerazione che combattono il degrado e restituiscono valore al patrimonio edilizio esistente. La rubrica sarà un sismografo di esempi internazionali che affrontano la questione.
TRASFORMAZIONI
a cura di Maurizio Petrangeli
Radicali trasformazioni stanno investendo le città e i caratteri del costruito, inducendo profondi cambiamenti nei tessuti urbani: i fenomeni migratorie e la stessa struttura della popolazione cambiano le modalità del modo di abitare ed esigono la sperimentazione di nuove tipologie residenziali. La de-localzzazione degli insediamenti rende disponibili a nuovi usi aree e manufatti di rilevante interesse strategico. La rubrica intende analizzare processi di sviluppo che seguono strade diverse. Da un lato l’espansione della città con sistemi a rete dove i nodi sono costituiti dalle nuove centralità urbane nonché la crescita del terziario e del settore finanziario accelera i processi di rinnovamento del centro storico delle città. Dall’altra la trasformazione dell’esistente per il riuso, la riconversione, la rigenerazione che combattono il degrado e restituiscono valore al patrimonio edilizio esistente. La rubrica sarà un sismografo di esempi internazionali che affrontano la questione.
Abstract:
TRANSFORMATIONS
editor Maurizio Petrangeli
Radical transformations are altering the cities and the characters of buildings, triggering deep changes in the urban development: the migratory phenomena and the very structure of the population change the way of living and demand the experimentation of new residential typologies. The de-localization of settlements makes areas and buildings of significant strategic interest available to new uses. The column aims to analyze development processes that follow different paths. On the one hand the expansion of the city with network systems where the nodes are constituted by the new urban Centre so as the tertiary sector and the financial sector accelerate the processes of renewal of the historic city Center. On the other hand, the transformation of the existing building for re-use, reconversion, regeneration, fighting degradation and restoring value to the existing building heritage. The column will be a seismograph of international examples that address the issue.
TRANSFORMATIONS
editor Maurizio Petrangeli
Radical transformations are altering the cities and the characters of buildings, triggering deep changes in the urban development: the migratory phenomena and the very structure of the population change the way of living and demand the experimentation of new residential typologies. The de-localization of settlements makes areas and buildings of significant strategic interest available to new uses. The column aims to analyze development processes that follow different paths. On the one hand the expansion of the city with network systems where the nodes are constituted by the new urban Centre so as the tertiary sector and the financial sector accelerate the processes of renewal of the historic city Center. On the other hand, the transformation of the existing building for re-use, reconversion, regeneration, fighting degradation and restoring value to the existing building heritage. The column will be a seismograph of international examples that address the issue.
Abstract:
ARCHITETTURA & DINTORNI
a cura di Maria Rita Intrieri
Eccoci nuovamente con la cronaca del mondo dell’arte “totale” di cui questa rubrica si è sempre occupata, nel bene e nel male, con u occhio attento alla società, segnalando novità in arrivo, cercando di offrire stimoli alla discussione e, perché no, alla ricerca. Qui, intanto, un breve excursus su quanto di importante abbiamo perso in questi otto anni di pausa e poi, come sempre, l’attualità.
ARCHITETTURA & DINTORNI
a cura di Maria Rita Intrieri
Eccoci nuovamente con la cronaca del mondo dell’arte “totale” di cui questa rubrica si è sempre occupata, nel bene e nel male, con u occhio attento alla società, segnalando novità in arrivo, cercando di offrire stimoli alla discussione e, perché no, alla ricerca. Qui, intanto, un breve excursus su quanto di importante abbiamo perso in questi otto anni di pausa e poi, come sempre, l’attualità.
Abstract:
OVERLOOKING ARCHITECTURE
editor Maria Rita Intrieri
Here we are again with our that this column has always considered, for better or for worse, as its focus, with a sharp eye on society, to discuss emerging novelties, to offer inputs for discussion/meditation and, why not? for research. A brief review of what we missed during our eight-year of hiatus and, then, as always, the current situation.
OVERLOOKING ARCHITECTURE
editor Maria Rita Intrieri
Here we are again with our that this column has always considered, for better or for worse, as its focus, with a sharp eye on society, to discuss emerging novelties, to offer inputs for discussion/meditation and, why not? for research. A brief review of what we missed during our eight-year of hiatus and, then, as always, the current situation.