Quarta di copertina
Metamorfosi – Quaderni di Architettura Nuova Seria dedica questo numero monografico alla lettura di una selezione di insediamenti di edilizia residenziale pubblica, realizzati nelle periferie italiane dagli anni Sessanta del secolo scorso ad oggi. I materiali illustrati nel numero sono una rielaborazione autonoma e successiva di quelli esposti nella mostra all’ACS di Roma con questo titolo: Cantiere periferie. Alla ricerca di una città normale. Il ruolo dei quartieri di iniziativa pubblica nell’espansione urbana degli ultimi 50 anni in Italia. La mostra era stata ideata, prodotta e sostenuta dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanea e periferie urbane del MiBACT – Direttore Generale Fedrica Galloni. I 64 quartieri sono analiticamente indagati in modo da poterli confrontare secondo un ideale viaggio da sud a nord. I curatori di questo vasto materiale sono: Pasquale Belfiore con Renato Capozzi (Italia Meridionale), Piero Ostilio Rossi (Italia Centrale), Paolo Castelnovi (Italia Settentrionale).
I quartieri e i temi di lettura sono stati individuati nell’ambito di una ricera prommossa dalla suddetta Direzione Generale e svolta da gruppi di ricerca coordinati da Pasquale Belfore (II Università degli Studi di Napoli), Piero Ostilio Rossi (Dipartimento DIAP, Sapienza Università di Roma), Paolo Castelnovi, presidente dell’Associazione Culturale Landscapefor di Torino. L’allestimento è stato curato da Guendalina Salimei del Tstudio
I testi presenti nel numero propongono alcuni importanti aspetti suggeriti dai quartieri selezionati: il ruolo dell’intervento pubblico come laboratorio per il futuro di Federica Galloni; il ruolo dei progettisti analizzato da Eugenio Lo Sardo, Flavia Lorello, Nadia De Concilis; una importante dimensione storica che ricolloca le periferie nella storia dell’Habitat di Alessandra Muntoni. Guendalina Salimei illustra con immagini e grafici i criteri dell’allestimento.
Back Cover
Metamorfosi – Quaderni di Architettura New Series dedicates this monographic issue to a selection of public housing developments, built in the Italian suburbs from the 1960s to the present. The materials illustrated in the number are an autonomous and successive reworking of those exposed in the exhibition at the ACS in Rome so titled: Building site Suburbs. Looking for a normal city. The role of public initiative neighborhoods in urban expansion over the last 50 years in Italy. The exhibition was conceived, produced and supported by the Directorate General for Contemporary Art and Architecture and urban suburbs of the MiBACT – General Manager Fedrica Galloni. The 64 neighborhoods are analytically investigated so that they can be compared according to an ideal journey from south to north. Curators of this vast material: Pasquale Belfiore with Renato Capozzi (Southern Italy), Piero Ostilio Rossi (Central Italy), Paolo Castelnovi (Northern Italy).
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Editoriale / Editorial
3 La Direzione, Metamorfosi riprende le pubblicazioni / Metamorfosi takes up the Publications
Tema Monografico / Monographic theme
CANTIERE PERIFERIE. ALLA RICERCA DI UNA CITTA’ NORMALE / PERIFERIC BUINDING SITE. LOOKING FOR A NORMAL CITY
CONTRIBUTI / CONTRIBUTIONS
8 Federica Galloni, Città pubblica, un laboratorio per il futuro / Public city, a Laboratory for the Future
10 Eugenio Lo Sardo, Flavia Lorello, Nadia De Conciliis, Alla ricerca di una città normale: le intenzioni dei progettisti / Eugenio Lo Sardo, Flavia Lorello, Nadia De Concilis, Looking for a Normal-City: the Intentions of the Designers
14 Alessandra Muntoni, Perifrasi periferiche. Reinserire l’Habitat nella storia / Peripheric Peripherals. Put the Habitat back to Hhistory
L’ESPOSIZIONE / The Exposition
22 Guendalina Salimei, Il progetto di un percorso / The Project of a Path
VIAGGIO IN ITALIA / JOURNEY IN ITALY
Un itinerario attraverso 64 quartieri / A Path through 64 Districts
30 Pasquale Belfiore, Renato Capozzi (a cura di / edited by), L’Italia meridionale / Southern Italy
76 Piero Ostilio Rossi (a cura di / edited by), L’Italia Centrale / Central Italy
126 Paolo Castelnovi (a cura di / edited by), L’Italia Settentrionale / Northern Italy
CINQUE TEMI / FIVE THEMES
172 Le relazioni con la città e il paesaggio / Relationship between city and Landscape
176 L’articolazione degli spazi aperti / Open Space’s Organisation
180 Le attrezzature e i servizi di uso pubblico/ Public Facilities and Services
184 I differenti modi di abitare / Different ways of Living
188 Le trasformazioni nel tempo / Transformation along Time
METAMORFOSI QUADERNI DI ARCHITETTURA RIPRENDE LE PUBBLICAZIONI
La Direzione: Editoriale
Con questo numero (novembre 2016) si apre la nuova serie di “Metamorfosi Quaderni di Architettura”, fondata nel 1985 da Gabriele De Giorgi, Alessandra Muntoni e Marcello Pazzaglini che ne restano i Direttori. La linea culturale del periodico conferma la sua attenzione per le ricerche di avanguardia che affrontano le grandi trasformazioni del territorio e della metropoli. Le stesse dimensioni dell’architettura, coinvolte in una scala geografica e paesaggistica, sono indagate con nuovi orientamenti teorici, scientifici e creativi basati sull’analisi dei sistemi complessi. Ciò ne segnala un particolare scatto qualitativo che tiene conto della rivoluzione tecnologica dell’era elettronica.
“METAMORFOSI QUADERNI DI ARCHITETTURA”, NEW SERIES
The Direction: Editorial
With this issue (November 2016) opens the new series of “Metamorfosi Quaderni di Architettura”, founded in 1985 by Gabriele De Giorgi, Alessandra Muntoni and Marcello Pazzaglini who remain the Directors. The cultural line of the magazine confirms its focus on avant-garde research concerning the great transformations of the territory and of the metropolis. The same dimensions of architecture, involved in a geographical and landscape scale, are investigated with new theoretical, scientific and creative orientations based on the analysis of complex systems. This involves a particular qualitative click that takes into account the technological revolutions of the electronic age.
CITTA’ PUBBLICA UN LABORATORIO PER IL FUTURO
a cura di Federica Galloni, Direttore generale di Arte contemporanea e architettura e periferia urbana
Non è un caso che il MIBACT (Ministero per le attività culturali e il territorio), al fianco dell’arte e dell’architettura contemporanea, abbia stabilito una specifica linea di azione sulle periferie urbane. Principale obiettivo politico e strategico, già dall’atto di indirizzo del Ministro, è infatti la consapevolezza che attraverso l’arte e l’architettura sia possibile effettuare il loro recupero e la loro riqualificazione. Per questo motivo è stata ideata, prodotta e supportata una ricerca articolata che richiede attenzione alle città e ai sobborghi costruiti attraverso una serie di quartieri pubblici di medie dimensioni costruiti negli ultimi cinquant’anni da sud a nord d’Italia.
PUBLIC CITY: A LABORATORY FOR THE FUTURE
edited by Federica Galloni, Director General of Contemporary Art and Architecture and Urban suburbs
It is no coincidence: alongside for contemporary art and architecture, the MIBACT has established a specific line of action for urban peripheries. Already considered a strategic political objective since the Minister’s act of addressing, it is in fact now recognized that through art and architecture it is possible to contribute to their protection and requalification. For this reason, an articulated research has been conceived, produced and supported, which calls for attention to the cities and suburbs built through a series of medium-sized public neighborhoods built from South to North in the last fifty years in Italy.
ALLA RICERCA DI UNA CITTÀ NORMALE
di Eugenio Lo Sardo, Soprintendente dell’Archivio Centrale dello Stato
L’Archivio Centrale dello Stato conserva, nel suo vasto patrimonio, preziosissima documentazione proveniente dagli archivi di eminenti architetti, nomi illustri di maestri che hanno operato in Italia e all’estero costruendo città intere, firmando importanti e innovative opere di ingegneria, e interventi che hanno contribuito nel corso degli anni alla trasformazione dell’ambiente urbano e del paesaggio. In questo caso, si è deciso di esporre i materiali originali per il loro valore di prima intuizione creativa, anche se non corrispondono all’opera realizzata che ha subito sostanziali modifiche.
LOOKING FOR A NORMAL CITY
edited by Eugenio Lo Sardo, Superintendent of Central State Archives
The Central State Archive preserves, in its vast patrimony, very precious documentation from the archives of eminent architects who have worked in Italy and abroad, building entire cities and innovative engineering works that have contributed to the transformation of the urban environment and the landscape.
CRITERI DI SELEZIONE DEI DOCUMENTI DELL’ACS
di Flavia Lorello e Nadia De Conciliis
La selezione, proveniente dall’Archivio Centrale, presentata nella mostra introduttiva, riguarda alcuni interventi realizzati a Roma e a Napoli da Pietro Barucci, Riccardo Morandi, Luigi Moretti e Elio Piroddi. I progetti sono stati costruiti in un arco temporale che va dal 1959 al 1984.
SELECTION CRITERIA OF THE ACS DOCUMENTS
by Favia Lorello and Nadia De Conciliis
The Central Archive of Rome presented, in the introductory exhibition, a selection of its documents coming from its numerous collections. In this case it concerns some interventions carried out in Rome and Naples by the architects Pietro Barucci, Riccardo Morandi, Luigi Moretti and Elio Piroddi. The projects are built in a time span ranging from 1959 to 1984.
PERIFRASI PERIFERICHE. REINSERIRE L’HABITAT NELLA STORIA
di Alessandra Muntoni
Un conto è fare la storia dei quartieri popolari in Italia, cosa che è stata già perseguita, almeno in parte e almeno per quanto riguarda il Piano Ina-Casa. Molto più importante, però, è far rientrare nella storia la questione delle abitazioni, anzi l’architettura del modo di abitare, e quindi l’urbanistica, la tecnica costruttiva, l’idea stessa delle concentrazioni umane, spiegando come essa trasformi nel suo complesso una civiltà, un periodo storico. Ci interessa, in sostanza, che la cultura dell’insediamento ritorni ad essere uno dei principali obiettivi della politica, persino della filosofia di una società, come peraltro è stato in altre epoche, non tanto distanti da noi, come ad esempio nella Repubblica di Weimar. La mostra dell’Archivio Centrale dello Stato di Roma, promossa dal MIBACT e allestita da Guendalina Salimei come un cantiere in atto, dimostra che questo è possibile. Più di 100 quartieri popolari, costruiti in tutta Italia dagli anni Sessanta del Novecento ad oggi, sono oggi da considerare un prezioso patrimonio da tutelare ed incentivare.
PERIPHERAL PERIPHERALS. REINSERTING THE HABITAT IN HISTORY
by Alessandra Muntoni
It is important to make the history of working-class neighborhoods in Italy, something that has already been done, at least in part and at least concerning the Ina-Casa Plan. Much more important, however, is bringing the question of dwellings back into history, or rather the architecture of the way of living, and therefore the town planning, the construction technique, the very idea of human concentrations, explaining how it transforms a civilization, a historical period.
Really, we are interested in the fact that the culture of settlement returns to being one of the main objectives of politics, even the philosophy of a society, as indeed it has been in other eras, not so distant from us, such as in the Weimar Republic. The exhibition of the Central State Archive of Rome, sponsored by MIBACT and set up by Guendalina Salimei as a building site in progress, shows that this is possible. More than 100 popular neighborhoods, built throughout Italy from the Sixties of the twentieth century to today, are today to be considered a precious heritage to be protected and renovated.
IL PROGETTO DI UN PERCORSO
di Guendalina Salimei
La mostra “Cantiere periferie, alla ricerca di una città normale” è allestita all’interno del Palazzo dell’Archivio Centrale dello Stato a Roma-EUR. L’idea espositiva allude al viaggio attraverso l’Italia alla scoperta dei quartieri d’iniziativa pubblica nati durante un processo accelerato di espansione urbana negli ultimi 50 anni. Il viaggio è rappresentato con la metafora di una rampa costruita in tubi metallici che accompagna il visitatore dall’esterno all’interno, quasi un ponteggio di cantiere che simboleggia il cantiere delle periferie da riqualificare e ripensare. Una volta entrati nel palazzo s’incontra una grande mappa dell’Italia con indicate le stazioni del viaggio; accanto ad ogni quartiere, fotografato da professionisti che hanno messo in evidenza le caratteristiche dei singoli complessi, c’è una scheda che ne indica i dati. Al visitatore sono proposti cinque temi di riflessione emergenti dagli spazi vissuti: le relazioni con la città e il paesaggio naturale, i differenti modi di abitare, le trasformazioni nel tempo, le attrezzature di servizio, l’articolazione degli spazi aperti.
THE PROJECT OF A PATH
by Guendalina Salimei
The exhibition “Cantiere periferie, in search of a normal city” is set up inside the Palace of the Central State Archive in Rome-EUR. The exhibition idea alludes to the journey through Italy to discover the public districts born during an accelerated urban expansion’s process in the last 50 years. The journey is represented with the metaphor of a ramp built in metal pipes accompanying the visitor from the outside to the inside. It is almost a scaffolding that symbolizes the building site of the suburbs to be redeveloped and rethought. Once inside the building you will find a large map of Italy with the “stations” of the journey; next to each district, photographed by professionals who have highlighted the characteristics of the individual complexes, there is a card that indicates the data. Five themes, emerging from the spaces lived landscape, are offered to visitors: the relationships with the city and the natur, the different ways of living, the transformations over time, the service equipment, the articulation of the open spaces.
L’ITALIA MERIDIONALE
di Pasquale Belfiore e Renato Capozzi
Il viaggio nella “città pubblica” italiana realizzata negli ultimi cinquant’anni parte dalla Sardegna. Una scelta naturale e simbolica in un Paese di mare. Il tema è la grande dimensione. Il quartiere Sant’Elia di Cagliari cerca il rapporto con il paesaggio e l’inizio di una rigenerazione. Il quartiere Zen di Palermo in Sicilia è progetto d’autore e il Librino di Catania è entrato nel piano di “rammendo delle periferie” proposto da Renzo Piano. Il Borgo La Martella a Matera è nella storia della cultura architettonica italiana, Le Vele di Scampia e il Monterusciello di Pozzuoli introducono a una contraddittoria esperienza tra demolizione e “ricostruzione nel costruito”. Hanno funzionato meglio gli interventi di dimensione medio-piccola in grado di rapportarsi con le preesistenze edilizie, urbanistiche e paesaggistiche. Se il degrado e qualche fallimento sono inevitabili, il futuro dei quartieri pubblici sta nella rigenerazione dell’edilizia esistente.
SOUTHERN ITALY
by Pasquale Belfiore and Renato Capozzi
The journey in the Italian “public city” over the last fifty years starts from Sardinia: a natural and symbolic choice in a sea country. The theme is the large size. The Sant’Elia district of Cagliari seeks the relationship with the landscape and the beginning of a regeneration. The Zen district of Palermo in Sicily is an author’s project and the Librino di Catania has focoused the “mending of the suburbs” proposed by Renzo Piano. The Borgo La Martella in Matera is in the history of Italian architectural culture, Le Vele di Scampia and the Monterusciello of Pozzuoli introduce a contradictory experience between demolition and “reconstruction in the built environment”. Interventions of medium-small size, able to relate to the pre-existing building, urban planning and landscape have worked better. If degradation and some failure are inevitable, the future of public neighborhoods lies in the “regeneration of existing buildings”.
L’ITALIA CENTRALE
di Piero Ostilio Rossi
La selezione dell’Italia Centrale comprende 23 quartieri di edilizia pubblica realizzati da IACP, GESCAL, INCIS e Istituzioni europee. Talvolta sono esito della ricostruzione post-terremoto (Tuscania, Ancona, San Giuliano di Puglia). Gli architetti sono spesso i protagonisti dell’architettura italiana. Talvolta la progettazione è frutto di una sintesi tra sperimentazione e ricerca universitaria. La selezione ha privilegiato interventi di dimensioni medio-piccole, così da rendere confrontabili opere realizzate a Roma e altre in città con un numero minore di abitanti. Elemento comune a tutti gli interventi è quello di aver contribuito a costruire parti configurate di città, con infrastrutture viarie e servizi adatti ad accogliere con decoro la vita di nuove comunità favorendo i processi di socializzazione.
CENTRAL ITALY
by Piero Ostilio Rossi
The selection of Central Italy includes 23 public housing districts built by IACP, GESCAL, INCIS and European Institutions. Sometimes they are the result of post-earthquake reconstruction (Tuscania, Ancona, San Giuliano di Puglia). Architects are often the protagonists of Italian architecture. Sometimes the design is the result of a synthesis between experimentation and university research. The selection favored small-medium sized interventions, so as making comparable between works made in Rome and in others renovatedcities with a smaller number of inhabitants. A common element in all the interventions is that of having contributed to building configured parts of the city, with utilities and road infrastructures suitable in favoring a socialization of the new communities live
L’ITALIA SETTENTRIONALE
di Paolo Castelnovi
Nell’Italia Settentrionale grandi complessi di edilizia residenziale pubblica hanno definito, nel bene e nel male, dei modelli per le periferie delle città. Alcuni buoni risultati hanno determinato coesione sociale e soddisfazione degli abitanti (Falchera Vecchia a Torino, Gallaratese a Milano, Madonna Bianca a Trento, Forte Quezzi a Genova, Ex Trevisan a Venezia). Per la maggior parte viene utilizzata la tipologia del razionalismo internazionale, seppure declinata “all’italiana”: grandi edifici isolati nel verde pubblico, talvolta accompagnati da edilizia abitativa a bassa densità. Talvolta invece sono stati necessarie drastiche ristrutturazioni per ridurre la densità eccessiva fino ad arrivare a programmi di demolizione (Cogne ad Aosta, via Artom a Torino, San Polo a Brescia). Le tipologie a bassa densità, la cura del paesaggio alla scala domestica e la presenza del verde vicino alla porta hanno prodotto ottimi risultati, come a Modena, a Correggio, a Mazzorbo.
NORTHERN ITALY
by Paolo Castelnovi
In Northern Italy large public housing complexes have defined models for city suburbs, for better or for worse. Some good results have determined social cohesion and satisfaction of the inhabitants (Falchera Vecchia in Turin, Gallaratese in Milan, Madonna Bianca in Trento, Forte Quezzi in Genoa, Ex Trevisan in Venice). The typology of international rationalism is widely used, even if declined “in Italian”: large buildings isolated in public green, sometimes accompanied by low-density housing. Sometimes, instead, drastic restructuring was necessary to reduce the excessive density up to demolition programs (Cogne in Aosta, via Artom in Turin, San Polo in Brescia). The low-density typologies, the care of the landscape on the domestic scale and the presence of green around the door have produced good results, such as in Modena, Correggio, and Mazzorbo.
CINQUE TEMI (p. 173 – 178)
S’è ritenuto necessario un supplemento di analisi “per temi” del materiale documentario per far emergere gli elementi comuni tra i singoli quartieri e per specificare i contenuti della rassegna. L’edilizia residenziale realizzata dall’iniziativa pubblica negli ultimi cinquant’anni in Italia ha avuto un ruolo decisivo nell’espansione urbana, più di quanto avesse già fatto l’INA CASA dal 1949 al 1963. Individuare i caratteri costitutivi dei singoli quartieri è servito a dimostrarlo. Sono emersi come qualificanti cinque temi: la relazione con la città e il paesaggio, l’articolazione degli spazi aperti, le attrezzature e i servivi di uso pubblico, i differenti modi di abitare, le trasformazioni nel tempo.
FIVE THEMES (p. 173 – 178)
A supplementary analysis of the documentary material “by subject” was deemed necessary to bring out the elements common between various neighborhoods specifying the contents of the exhibition. The residential building built by the public initiative in the last fifty years in Italy has played a decisive role in urban expansion, more than the INA CASA had already done from 1949 to 1963. Identifying the constitutive characteristics of the individual neighborhoods prove it. Five themes emerged as qualifying: the relationship between city and landscape, the articulation of open spaces, the equipments and services of public use, the different ways of living, the transformations over time.